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Quartiere Santa Croce / San Giovanni
Ubicazione Borgo Pinti 90
Denominazione Casa famiglia Santa Lucia
Altre denominazioni Educandato di San Carlo Borromeo, casa delle Giannizzere, Pia casa di Rifugio, convento delle Stimmatine
Affacci piazzale Donatello 8A
Proprietà spedale di Santa Maria Nuova, Istituto delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate.
Architetti - Ingegneri Del Rosso Giuseppe, Caldini Luigi, Corcos Massimiliano.
Pittori - Scultori - Decoratori Corcos Massimiliano, Vagnetti Gianni.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Erano qui alcuni terreni di proprietà dello Spedale di Santa Maria Nuova sui quali era sorto in antico un monastero femminile agostiniano intitolato a San Giuseppe, ovviamente comprendente anche un chiesa che appare, chiaramente delineata, nella carta di Stefano Buonsignori del 1584, prossima alla porta a Pinti. Trasferite le religiose sul Prato agli inizi del Seicento, l'immobile fu acquistato nel 1695 da Carlo Gianni, scudiero del granduca Cosimo III, che trasformò la struttura in Educandato di San Carlo Borromeo: dal nome del fondatore e protettore le giovanette 'pericolanti' che qui venivano formate vennero dette Giannizzere. Nel 1750, soppressa la pia casa "allegandosene a motivo la scarsità delle rendite" (Passerini 1853) e assorbite le Giannizzere rimaste dal Conservatorio di San Salvatore dei Mendicanti, i locali furono occupati dall'Ospizio di Sant'Antonio di Padova. Soppresso nel 1808, il convento fu nuovamente ripristinato nel 1816 con la restaurazione lorenese. "Al momento della soppressione, nel 1808, l'architetto Giuseppe Del Rosso ne disegnò la pianta del piano terra e del primo piano in vista di una possibile conversione ad altri usi" (Carrara 2003). Dopo un periodo di abbandono, agli inizi del Novecento, la chiesa fu oggetto di una radicale trasformazione secondo un progetto prima affidato all'architetto Luigi Caldini (1912-1913), poi definito in stile neogotico dal giovane pittore e architetto Massimiliano Corcos (affiancato dal padre Vittorio Matteo), quindi consacrata l'8 settembre 1915, pochi giorni prima della partenza del suo autore per il fronte, dove avrebbe trovato la morte. Nel 1929 la struttura divenne sede dell'Istituto delle Suore Stimmatine. Attualmente i locali sono occupati dalle stesse Stimmatine (Istituto delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d'Assisi) che vi tengono l'Istituto Femminile San Silvestro (casa famiglia Santa Lucia). Il "tettuccio di eco francescana" che segna l'ingresso all'oratorio e che caratterizza il prospetto su Borgo Pinti era già stato indicato dal repertorio di Bargellini e Guarnieri come realizzato su disegno del pittore Massimiliano Corcos, al quale in realtà, come detto, è da ricondurre la progettazione dell'intero ambiente della chiesa. Decisamente particolare la situazione che il complesso presenta sul piazzale Donatello: dato che successivamente alla demolizione delle mura della città che qui correvano (1865) questa porzione non fu oggetto di riconfigurazione, è ben leggibile sia la zona absidale dell'oratorio, sia l'attuale e apparentemente incongruo orientamento dell'edificio, obliquo rispetto al tracciato dei nuovi viali. Dal lato dell'edificio che guarda verso piazzale Donatello e che si presenta come ampio casamento, è un tabernacolo che racchiude una Crocifissione, opera di Gianni Vagnetti, databile al 1950 circa, donato dalla vedova dopo la morte dell'artista (1956) e qui collocato nel 1958. Al di sopra è quel poco che rimane di uno scudo cinquecentesco con l'arme (oramai del tutto illeggibile) del vescovo Leonardo Buonafede, con mitria vescovile e la scritta 'Fundator', risalente ai tempi in cui qui era il monastero femminile agostiniano di San Giuseppe.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 203, n. 494; Passerini 1853, pp. 611-612; Limburger 1910, n. 331; Illustratore fiorentino (1913) 1912, pp. 140-142; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 122; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 160-161, n. 47; Salvadori Guidi 1996, p. 97, n. 130.
Approfondimenti Giuseppe Conti, Firenze dopo i Medici, Firenze, R. Bemporad & Figlio, 1921, p. 333; Francesca Carrara, Una visita agli orti della Mattonaia nella città leopoldina, in Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003, pp. 22-43, p. 24 (Ospizio dei Padri della Riforma); Ottaviano Giovannetti, Memorie francescane della provincia di Firenze, Firenze, Pagnini, 2010, pp. 762-763; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 205-206; Claudio Paolini in Claudio Paolini, Hosea Scelza, Borgo Pinti: una strada fiorentina e la sua chiesa, Firenze, Polistampa, 2018, pp. 121-122, n. 37.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6581 (veduta d'insieme dell'edificio ripreso dal piazzale Donatello, prima della realizzazione del tabernacolo, 1957); 1841, 1842 (veduta d'insieme dell'edificio con il nuovo tabernacolo e particolare dello stesso, 1958).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Casa famiglia Santa Lucia su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 25/07/2011
Data ultima modifica 12/05/2021
Data ultimo sopralluogo 08/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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