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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Ponte Amerigo Vespucci
Denominazione Ponte Amerigo Vespucci
Altre denominazioni Ponte di via Melegnano, ponte a San Frediano
Affacci lungarno Amerigo Vespucci, lungarno Soderini
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Poggi Giuseppe, Tognetti Vittorio, Gori Enzo, Gori Giorgio Giuseppe, Nelli Ernesto, Morandi Riccardo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Progetti per la realizzazione di un ponte in questa zona, a servire il nuovo quartiere delle Cascine e quello antico di San Frediano, sono documentati sia negli anni sessanta dell'Ottocento (Giuseppe Poggi) sia all'inizio del Novecento, in particolare ad opera di Vittorio Tognetti (si veda il vario materiale conservato presso l'Archivio storico del Comune di Firenze), e ancora negli anni trenta e quaranta quando, in effetti, utilizzando gli impalcati in ferro provenienti dai ponti sospesi realizzati provvisoriamente in sostituzione di quelli distrutti dall'esercito tedesco in ritirata nell'agosto del 1944, fu realizzato un passaggio provvisorio (1950). Bandito dal consiglio comunale un concorso nel 1952, il nuovo ponte (che inizialmente mantenne il nome di ponte di via Melegnano) fu effettivamente costruito tra il 1954 e il 1957 nell'ambito delle opere previste nella ricorrenza della nascita di Amerigo Vespucci, in modo da collegare il borgo Ognissanti con quello di San Frediano, questa volta nella convinzione che una arteria di comunicazione attraverso l'Arno "avrebbe immesso nel quartiere di San Frediano una corrente di vita, portando un soffio di rinnovamento e di risanamento" (Bargellini-Guarnieri 1978). Realizzato su progetto degli architetti Enzo Gori, Giorgio Giuseppe Gori e Ernesto Nelli, e dell'ingegnere Riccardo Morandi, presenta una linea semplicissima e tesa, con tre campate di cemento precompresso posate su due piloni rivestiti di pietra forte che tuttavia, in assenza della consueta forma ad arco associata all'idea di ponte, si propongono al pari di una strada in assoluta continuità con un contesto urbano già fortemente caratterizzato. La ringhiera è in metallo. L'effetto complessivo è così quello di una lastra continua, staccata dalle pile di sostegno, "non un ponte decorativo e neppure massiccio, ma spedito e alacre, spazioso ed urgente, per portare la vita nel quartiere di San Frediano" (Bargellini-Guarnieri 1978). Il ponte fu inaugurato il 28 giugno 1957 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e benedetto dal Cardinale Elia Dalla Costa, alla presenza degli ambasciatori americani e riscosse unanime consenso, tanto da essere considerato "per le scelte linguistiche e tecniche, uno dei più begli esempi di architettura moderna" (Gurrieri-Bracci 1998). Oltre alla linea oltremodo slanciata, la realizzazione si caratterizza anche per una accurata scelta e lavorazione dei materiali, che rimandano alla tradizione locale. "I filaretti di pietra forte con i quali sono rivestite le pile del ponte sono lunghi ma serrati come nel fianco di Palazzo Vecchio. Gli speroni taglia-acqua hanno i paramenti murari di pietraforte lavorata alla martellina fine e ripropongono così la pietraforte scalpellinata delle pile del Ponte Vecchio. Il lineare parapetto in ferro a sbalzo e sezione rettangolare, rievoca la ringhiera del ninfeo di Palazzo Pitti, la pavimentazione in blocchetti di porfido quella presente in molte strade del quartiere di S. Frediano. La progettazione arriva fino all'impianto di illuminazione: una specie di nastro luminoso posto sulla mezzeria della carreggiata, di dimensioni contenute e a sezione trapezoidale, sottolinea di notte la fuga del ponte" (Gurrieri-Bracci 1998). Entrando dal lato del lungarno Soderini è, al centro della carreggiata, un pannello in cemento con indicate le terre del Nuovo Mondo, restaurato dai Rotary Club di Firenze nel 2010. Sulle spallette, a sinistra sono incisi i nomi degli architetti e dell'ingegnere progettista, a destra il nome conferito al ponte e la data 1957. Gli stessi dati sono riportati sulle spallette dal lato opposto. Tra il 2018 e il 2019 il ponte è stato oggetto di importanti lavori di messa in sicurezza con palificazioni finalizzate a consolidare il pilone dal lato di San Frediano. Il ponte è segnalato nel repertorio di Aleardi e Marcetti tra le opere considerate 'eccellenze' tra quelle selezionate dalla ricerca.
Bibliografia
dettaglio
Firenze 1974, p. 294; Gobbi 1976, p. 67, n. 54; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 326-327; Paola Puma in Firenze 1992, p. 228, n. 175; Zucconi 1995, p. 132, n. 218; Gurrieri-Bracci 1998, pp. 196-197; Firenze 2005, p. 435; Aleardi-Marcetti 2011, pp. 52-53, n. FI08.
Approfondimenti Piero Bargellini, The Amerigo Vespucci Bridge, in "Florence", VIII, 1957, 3, pp. 21-23; Cesare Brandi, Il ponte Vespucci a Firenze, in "La Casa", 1959, 6; Il ponte Amerigo Vespucci, in "Firenze. Rassegna del Comune", maggio 1960, pp. 66-68; Giuseppe Giorgio Gori 1906-1969. Inventario analitico dell'archivio conservato presso la Biblioteca di Scienze Tecnologiche, a cura di Gabriella Carapelli, Firenze, Edifir, 2010, pp. 68-73, nn. 36, 38; Saida Grifoni, Lungo l'Arno. Paesaggi, storia e culture, Firenze, Aska Edizioni, 2016, p. 272.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-055824-0000 (veduta d'insieme, 1963). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 55960 (veduta d'insieme, 1971); 165620 (veduta d'insieme in occasione della piena del 31 ottobre 1992). Archivio Foto Locchi, Firenze: 76, 78, 80, 81, 82, 83, 84, 222, 224 (vedute d'insieme e particolari, 1955-1959).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito) e dalla voce Ponte Amerigo Vespucci su Wikipedia. Ulteriori immagini e riferimenti bibliografici sono presenti nella banca dati Architettura toscana (L'architettura in Toscana dal 1945 ad oggi).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 02/10/2010
Data ultima modifica 09/05/2020
Data ultimo sopralluogo 21/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags scultura, iscrizione, datazione.
Localizzazione
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