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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Ghibellina 110
Denominazione Palazzo Borghese
Altre denominazioni Palazzo Salviati Borghese, palazzo Aldobrandini Borghese, Casino Borghese
Affacci via de' Giraldi 2, via Pandolfini 21- 23- 25
Proprietà Salviati, Borghese, Sinigaglia, Bardi, Cappelli, Bonelli Crescenzi, Tognini Bonelli.
Architetti - Ingegneri Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Silvani Gherardo, Bettini Giovanni Battista, Baccani Gaetano.
Pittori - Scultori - Decoratori Martellini Gasparo, Bargioni Gaspero, Bezzuoli Giuseppe, Catani Luigi, Fedi Antonio, Monti Nicola, Benvenuti Nicola, Cianfanelli Nicola.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Erano in origine in questa zona varie case tre quattrocentesche (con un nucleo riconducibile a un intervento di Michelozzo di Bartolomeo databile tra il 1436 e il 1446) rimodernate e unificate attorno al 1635 da Gherardo Silvani e di proprietà della famiglia Salviati, che già possedevano, a detta di Filippo Baldinucci "magnificenza e grandezza", e certo notevole estensione affacciandosi sia su via Ghibellina sia su via de' Pandolfini. Nel corso del Settecento l'edificio fu ulteriormente ampliato con altre acquisizioni, che portarono la proprietà fino a via de' Giraldi, quindi a una estensione molto prossima all'attuale. In particolare le fonti ricordano un intervento dell'architetto Giovanni Battista Bettini, che avrebbe rimodernato la facciata con l'aggiunta di un cornicione. L'attuale palazzo si deve tuttavia al principe Camillo Borghese (imparentato con i Salviati e che era entrato in possesso della residenza ai primi dell'Ottocento) che, pur facendo inglobare nell'attuale costruzione parte delle preesistenze, caratterizzò decisamente il fronte principale su via Ghibellina con un disegno il linea con il gusto neoclassico, facendone un esempio tra i più celebrati nel panorama fiorentino di quegli anni. Famoso per essere stato costruito, nonostante le notevoli dimensioni, nell'arco di circa sei mesi dall'architetto Gaetano Baccani (1821-1822, ma il ben documentato Guido Carocci parla della chiusura definitiva del cantiere attorno al 1825, dopo quattro anni di lavori), è questo in effetti uno dei più significativi esempi di gusto neoclassico in Firenze, e rara testimonianza di sfarzo nell'allestimento degli interni, vista la misura propria delle residenze della nobiltà cittadina in questo periodo. Inaugurato con una memorabile festa il 31 gennaio 1822, presenta interni arricchiti da dipinti con soggetti di storia e di mitologia antica, realizzati dai più rappresentativi pittori del periodo, quali furono Gasparo Martellini, Gaspero Bargioni, Giuseppe Bezzuoli, Luigi Catani, Antonio Fedi, Nicola Monti, Nicola Benvenuti e Nicola Cianfanelli. Morto Camillo Borghese nel 1832, il palazzo (con l'addizione di ulteriore case che ne avevano portato l'estensione fino a via delle Seggiole e quindi a tutto l'isolato) passò per varie proprietà e comunque, fino dal 1843, fu in parte affittato dalla Società del Casino di Firenze, che tuttora occupa una porzione dell'appartamento principale e giustifica la denominazione corrente del palazzo, in città noto come Casino Borghese. La facciata presenta un piano terra di tipo rustico (a ricordo di soluzioni care alla Firenze rinascimentale) e un ampio piano superiore neoclassico con al centro una lunga loggia di collegamento tra le due ali, segnata da colonne ioniche, nella quale si aprono ai lati due nicchie, forse originariamente predisposte per accogliere statue e ora finestrate. Sul fastigio domina il grandioso scudo con l'arme dei Borghese (troncato: nel primo d'oro, all'aquila dal volo spiegato di nero, coronata del campo, nel secondo d'azzurro, al drago d'oro) fiancheggiato dalle figure allegoriche in marmo di Carrara dell'Arno e del Tevere. Ugualmente notevoli i paracarri di marmo lungo la via, finemente lavorati, realizzati nel 1832 sempre su progetto di Gaetano Baccani. Dell'antico palazzo ridotto su progetto di Gherardo Silvani si conservano essenzialmente l'atrio, parte del cortile e la scala. L'estensione del fronte in orizzontale, per quanto innovativa nel linguaggio neoclassico adottato e ben equilibrata nel rapporto tra i vari elementi che la compongono, presenta l'evidente limite di visioni o ravvicinate o in forte scorcio (in ragione della relativa ampiezza della strada), che non consentono mai di abbracciare per intero la fabbrica. E' stato tuttavia notato come "la notevole mole dell'edificio è risolta con una impostazione simmetrica delle parti che riesce tuttavia a risolversi positivamente nelle particolari condizioni di visione nel contesto della stretta via Ghibellina, attraverso l'abile distinzione, nel disegno generale della lunghissima facciata, di parti di dimensioni minori nettamente individuate in se stesse, secondo un gusto del montaggio a cui non sono ignote le esperienze del manierismo fiorentino" (Giovanni Fanelli 1973). Oggi l'esteso palazzo appartiene, per via ereditaria, alla famiglia Tognini Bonelli, che ne abita ancora una parte, mentre le zone più prestigiose, dopo un restauro nel 1994, sono oggi usate per ricevimenti, congressi e eventi; parte del complesso è poi occupata poi da una struttura ricettiva (Borghese Palace Art Hotel). Tra il 2020 e il 2021 le facciate sono state oggetto di un complesso intervento di restauro a interessare anche tutto l'apparato decorativo e scultoreo.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 53; Cambiagi 1765, p. 100; Cambiagi 1771, p. 108; Cambiagi 1781, p. 103; Firenze 1828, p. 171; Fantozzi 1842, pp. 261-269; Fantozzi 1843, p. 157, n. 365; Formigli 1849, p. 169; Firenze 1850, pp. 223-226; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 225; Ross 1905, p. 52; Illustratore fiorentino (1906) 1905, pp. 138-142; Limburger 1910, n. 122; Chierici 1952-1957, III, 1957, p. 465; Limburger-Fossi 1968, n. 122; Bucci-Bencini 1971-1973, I, 1971, pp. 69-74; Borsook 1972, p. 100; Ginori Lisci 1972, II, pp. 565-572; Palazzi 1972, pp. 217-218, n. 415; Fanelli 1973, I, pp. 381-382; II, p. 164, figg. 806-807, p. 209, fig. 1004; Firenze 1974, pp. 175-176; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 29; Cresti-Zangheri 1978, p. 9; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 177, n. 135; Vannucci 1995, pp. 54-58; Zucconi 1995, p. 116, n. 182; Cresti-Rendina 2000, pp. 298-305; Cesati 2005, I, p. 278; Firenze 2005, p. 387; Francesca Carrara in Atlante del Barocco 2007, p. 423, n. 138; Paolini 2008, pp. 99-101, n. 139; Adsi 2009/2, pp. 27-28; Paolini 2009, pp. 160-162, n. 210.
Approfondimenti Arnaldo Cocchi, Virgo Potens. Tabernacolo al canto laterale del già palazzo Borghese, in Notizie storiche intorno antiche immagini di Nostra Donna che hanno culto in Firenze, Firenze, Giuseppe Pellas Editore, 1894, pp. 136-137; Mario C. Ferrigni, Le società, in Firenze d'oggi, Firenze, tipografia Ariani, 1896, pp. 380-393; Guido Carocci, Palazzo Borghese Salviati in Via Ghibellina in "Arte e Storia", XVII, 1898, 23, pp. 165-166; Guido Carocci, I Tabernacoli di Firenze, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 1, pp. 7-8; Maddalena Trionfi Honorati, Le case dei Bonaparte a Firenze negli anni dell'esilio, in "Antichità Viva", V, 1966, 2, pp. 64- 80; Renzo Mattioli, Palazzo Borghese, presentazione di Piero Bargellini, Firenze, Tipografia Nazionale, 1969; Agostino Lucarella, Il Palazzo Borghese (Circolo Borghese), Firenze, 1996; Francesco Quinterio, La costruzione del primo nucleo del Palazzo Salviati Borghese in via Ghibellina a Firenze (1439-1445), in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 1997, 1, pp. 35-53; Francesco Quinterio, Dai Medici ai Salviati: nuovi itinerari nella committenza privata di Michelozzo, in Michelozzo scultore e architetto (1396-1472), atti del convegno internazionale ADSI (Firenze, Palazzo Vecchio e Palazzo Gerini, 2-5 ottobre 1996) a cura di Gabriele Morolli, Firenze, Centro Di, 1998, pp. 45-54; Stefania Bertano, Angelamaria Quartulli, Gaetano Baccani architetto nella Firenze dell'ultima stagione lorenese, Firenze, Polistampa 2002, pp. 52-57 (Palazzo Borghese); Francesca Carrara, Salviati e Serristori: le dimore a Firenze in età barocca, in Residenze nobiliari. Stato Pontificio e Granducato di Toscana ("Atlante tematico del Barocco in Italia"), a cura di Mario Bevilacqua e Maria Luisa Madonna, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2003, pp. 377-392; Francesca Carrara Screti, Gli spazi domestici di Filippo Salviati: il palazzo di Firenze, la villa delle Selve, in Filippo Salviati filosofo libero, atti del convegno nel IV centenario dalla morte (Pisa-Macerata, 18-20 novembre 2014) a cura di Allì Caracciolo, Macerata, Università degli Studi, 2016, pp. 247-276.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 1846, 51430 (particolare del dipinto del Bezzuoli e insieme del tabernacolo posto dal lato di via de' Girladi, 1970-1972); 51429 (veduta d'insieme del tabernacolo su via de' Girladi, 1972). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 45165 (veduta d'insieme del prospetto principale in forte scorcio, 1968); 45166, 45167 (vedute d'insieme dei prospetti secondari, 1968); 45168 (particolare del prospetto principale, 1968); 45169 (particolare del portale principale, 1968); 74570, 74570, 74570, 74573 (veduta d'insieme e particolari del prospetto principale, 1975); 154872, 154873, 154874, 154875, 154876, 154877, 154878, 154879, 154880, 154881, 154882, 154883 (vedute degli spazi interni, 1989); 172764, 172765, 172766, 172767, 172768 (vedute degli spazi interni con riferimento agli ambienti affrescati e decorati, 1994); 172769 (veduta d'insieme del prospetto principale in forte scorcio, 1994); 172770 (particolare del rilievo con un drago posto sul prospetto, 1994); 172771, 172772 (particolari degli stemmi posti nell'atrio d'ingresso, 1994); 172773, 172774, 172775, 172776, 172777, 172778, 172779 (vedute degli spazi interni con riferimento ad elementi architettonici, infissi e interventi pittorici, 1994); 172780 (particolare della rosta sul portone d'ingresso, 1994); 172781 (particolare di uno dei colonnini posti all'esterno della facciata su via Ghibellina, 1994); 172782, 172783, 172784, 172785, 172786, 172787, 172788, 172789, 172790, 172791, 172792, 172793, 172794, 172795, 172796, 172797, 172798, 172799, 172800, 172801, 172802 (vedute degli spazi interni con riferimento ad elementi architettonici, infissi, statue e interventi pittorici, 1994); 172803 (veduta del fastigio che corona il prospetto principale, 1994); 172804, 172805 (vedute d'insieme dell'atrio d'ingresso, 1994); 172806 (veduta dell'androne, 1994); 172807 (veduta d'insieme del salone grande, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito ufficiale del Palazzo Borghese, dalla voce Palazzo Borghese (Firenze) su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito Dimore Storiche del FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano).
Codice SBAPSAE FI0081
ID univoco regionale 90480171288
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 09/05/2021
Data ultimo sopralluogo 29/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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