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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Corso dei Tintori 19- 21
Denominazione Palazzo Bombicci Pontelli
Altre denominazioni Palazzo Pomi
Affacci lungarno delle Grazie 12
Proprietà Caffarelli, Busini, Guiducci, Guardi della Fonte, Della Rena, Pucci, Pomi, Bombicci, Bombicci Pontelli, Strozzi Guicciardini.
Architetti - Ingegneri Giovannozzi Pietro Paolo, Berni Gaetano.
Pittori - Scultori - Decoratori Meucci Vincenzo, Barducci Niccolò.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Possesso agli inizi del Quattrocento dei Caffarelli, il palazzo passò attorno al 1470 ai Busini (che già possedevano altre case contigue), poi ai Guiducci (1482) ai Della Fonte (1521) e, per via ereditaria, nel 1570, ai Della Rena, importante famiglia oriunda dalla Val di Sieve, che fece eseguire significativi interventi di rinnovamento degli interni, con decorazioni e pitture. Passato ai Pucci nel 1745 fu poi acquistato nel 1809 da Diacinto Pomi, tintore che aveva fatto una notevole fortuna e che arricchì ulteriormente la fabbrica affidandone il progetto di ampliamento all'architetto Pietro Paolo Giovannozzi e la decorazione della galleria a Vincenzo Meucci (affreschi andati poi distrutti). I Pomi, per via ereditaria, lo trasmisero nel 1815 ai Bombicci. Il conte Cesare Bombicci Pontelli, in particolare, tra la fine dell'Ottocento e i primi del secolo successivo, adeguò la residenza al gusto dell'epoca, sia accogliendo nei suoi interni numerose opere d'arte e facendo affrescare alcune parti dal pittore Niccolò Barducci, sia riportando in luce alcune parti dell'antica costruzione medioevale (ma parallelamente demolendo quanto giudicato barocco). Tra le testimonianze antiche Guido Carocci (nel suo Illustratore fiorentino dell'anno 1906) segnalava la presenza all'interno di una saletta decorata a parato di vaio, come tipico degli interni delle case fiorentine tra Trecento e primi del Quattrocento. Al 1922, come attestano varie carte dell'archivio storico del Comune di Firenze, si data un importante cantiere con soprelevazione di parte del fabbricato, su progetto dell'architetto Gaetano Berni. Successivamente all'alluvione del 1966 l'edificio è stato interessato da restauri voluti dai proprietari Strozzi Guicciardini (1973), che hanno consentito di evidenziare meglio la parte più antica della fabbrica, visibile al piano terra, risalente presumibilmente agli inizi del Quattrocento. Al proposito si veda l'imposta degli archi di due fornici a destra dell'ingresso al numero 21, e altri elementi emersi nella zona dell'androne. "La facciata attuale è il risultato di una radicale trasformazione avvenuta parte nel XVIII, parte nel XIX secolo. Al piano terreno è un portale ad arco ellittico inquadrato da un bozzato lavorato a raggiera, che si collega alla cornice marcapiano. Tutto il piano terreno può essere datato al XVIII secolo, epoca a cui risale anche la parte interna della costruzione. Le finestre e la porta laterale furono restaurate o rifatte nell'Ottocento, come i piani superiori. La facciata termina con una gronda alla romana in legno. L'ingresso laterale, coperto da una volta a botte, presenta un notevole cancello in ferro battuto" (Patrizia Pietrogrande 1994). Più in particolare, sulla base di un disegno conservato presso l'Archivio storico del comune di Firenze relativo a un permesso ai lavori datato al 1895, a questa stessa data sono da riferire le finestre del piano terreno. Sul fronte, in alto, è uno scudo con l'arme della famiglia Bombicci (d'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata in capo da tre stelle a sei punte d'oro, ordinate in fascia, e in punta da tre bombe al naturale, infiammate). Un altro scudo con cingolo, non identificato, appare sulla destra del portone, all'imposta dei due archi trecenteschi prima richiamati. Come pertinenza dell'edificio è da segnalare anche il piccolo giardino che, prima dell'apertura del lungarno delle Grazie, si estendeva fino alla riva dell'Arno. Nell'androne è una memoria del premio conferito all'intervento di restauro del 1973 dalla Fondazione Giulio Marchi (1977). Al 2010 si data un intervento di manutenzione ordinaria alle facciate e alle coperture.
Bibliografia
dettaglio
Illustratore fiorentino (1907) 1906, pp. 94-97; Limburger 1910, n. 117; Garneri 1924, p. 170, n. LXV; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 173-174; Pietrogrande 1994, pp. 90-91; Cesati 2005, II, p. 681; Paolini 2008, pp. 210-211, n. 317; Paolini 2009, pp. 302-303, n. 425.
Approfondimenti Carlotta Lenzi Iacomelli, Vincenzo Meucci (1694-1766), Firenze, Edifir 2014, p. 253; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 119-120.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Bombicci Pontelli su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI0241
ID univoco regionale 90480170308
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 18/04/2020
Data ultimo sopralluogo 24/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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