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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Piazza di Santa Trinita
Denominazione Colonna della Giustizia
Altre denominazioni Colonna di Santa Trinita, colonna della Battaglia di Montemurlo
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Vasari Giorgio, Ammannnati Bartolomeo, Parigi Alfonso, Somigli Vinicio, Mastrodicasa Claudio.
Pittori - Scultori - Decoratori Francesco del Tadda, Romolo del Tadda, Ammannati Bartolomeo, Giovannozzi Michelangelo.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La colonna - posta al convergere di via de' Tornabuoni, via delle Terme e borgo Santi Apostoli - fu eretta nell'ambito di un ambizioso programma voluto da Cosimo I de' Medici finalizzato a connotare lo spazio urbano con segni tangibili che simboleggiassero le virtù del principe e la gloria della sua famiglia (si veda anche alla colonna di piazza di San Felice). In questo ambito la colonna di piazza di Santa Trinita rappresenta il primo e più significativo intervento, visto l'impiego di un fusto di eccezionale valore storico e simbolico, un monolito in granito orientale alto più di undici metri e del peso di circa 50 tonnellate, proveniente dalle terme di Caracalla a Roma e donato da papa Pio IV allo stesso Cosimo. A soprintendere al lungo e complesso trasporto documentato tra il 1562 e il 1563 (per il quale fu peraltro impiegata una imbarcazione probabilmente costruita per l'occasione), presero parte Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati, al quale spetta la direzione delle operazioni dell'ultima fase di trasporto e il cantiere per la sua erezione, documentato al 1565. Così il diarista Agostino Lapini: "Et a' dì 2 di luglio 1565 in lunedì mattina, ad ore 13 in circa, si cominciò a rizzare e tirare su la bella colonna di granito che è da Santa Trinita; ed a ore 15 era ritta, e si puntellò e si posò intieramente sulla base, dove è e starà sempre". Nelle intenzioni originarie, l'impresa doveva celebrare la vittoria di Montemurlo del 1537 (alcuni testi la riferiscono erroneamente alla vittoria di Scannagallo o battaglia di Marciano, combattuta contro i senesi il 2 agosto 1554, alla quale è invece dedicata la colonna di San Felice), ed essere appunto posta davanti alla chiesa di Santa Trinita, dove il granduca aveva avuto "la novella della rotta de nemici" (così Scipione Ammirato nelle sue Istorie fiorentine). Tuttavia, conferito a Cosimo da papa Pio V il titolo granducale nel 1569, si optò per legare il monumento a una dimensione ancora più ampia, dedicandolo alla Giustizia. A tal fine fu inserita alla base una apposita iscrizione dedicatoria (che reca la data 1570) e commissionata una statua raffigurante appunto la Giustizia, inizialmente realizzata in legno e terracotta, quindi sostituita da una in porfido rosso antico opera di Francesco del Tadda e di suo figlio Romolo, su modello di Bartolomeo Ammannati. Per la lavorazione del porfido, nella quale erano appunto specializzati i Del Tadda, furono impiegati circa undici anni, assemblando insieme sei blocchi probabilmente provenienti sempre da antiche colonne romane, fino a definire una statua di 6 braccia d'altezza che fu posta su di un capitello al vertice della colonna solo nel 1581 ad opera di Alfonso Parigi (Taccuino 1975). Per quanto riguarda il mantello che copre le spalle della figura questo fu realizzato e montato dopo la collocazione dell'opera, presumibilmente per equilibrare una sproporzione tra spalle e corpo della scultura accentuata dalla particolare posizione della figura in forte scorcio (così Filippo Baldinucci). Per quanto riguarda il progetto voluto da Cosimo I si torna qui a sottolineare lo stretto rapporto tra questo fusto di spoglio ricco di storia e di rimandi simbolici, la colonna di San Felice (che doveva recare la statua allegorica della Pace) e una terza colonna con la figura della Religione, cavata e trasportata a Firenze sempre per le cure di Bartolomeo Ammannati, destinata a piazza San Marco, irreparabilmente fratturatasi nel momento del suo innalzamento e ora conservata in pezzi nel cortile dell'Accademia. Assieme, le tre colonne evidenziano in modo esplicito gli intenti di Cosimo I, destinate come erano a segnare la città in corrispondenza dei principali spazi del potere e della storia della famiglia, oltre che a traguardare i principali percorsi dei cortei principeschi. Per quanto concerne la storia conservativa si segnala un restauro al basamento effettuato nel 1890 dallo 'scalpellino' Michelangelo Giovannozzi, a spese del Comune di Firenze. Alla fine degli anni novanta del Novecento (1998) la colonna è stata oggetto di un intervento di restauro sostenuto dalla Salvatore Ferragamo Spa con la direzione dei lavori dell'architetto Vinicio Somigli (ditta esecutrice Antica Marmifera Fiorentina David Sollazzini & Figli). Un più recente intervento, volto a consolidare il fusto e varie microlesioni al braccio sinistro della statua, è stato effettuato tra il 2017 e il 2018 (progetto e direzione dei lavori Claudio Mastrodicasa, ditta esecutrice Mecenarte srl).
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 193-194, 575; Zocchi 1744, tav. XIV; Del Bruno 1757, p. 89; Cambiagi 1765, p. 145; Cambiagi 1771, p. 160; Cambiagi 1781, pp. 154-155; Fantozzi 1842, p. 566, n. 283; Fantozzi 1843, p. 52, n. 95; Firenze 1845, p. 155; Formigli 1849, p. 141; Burci 1875, p. 111; Bigazzi 1886, pp. 145-146; Giovan Battista Ristori in Illustratore fiorentino (1908) 1907, pp. 25-27; Mario Battistini in Illustratore fiorentino (1915) 1914, pp. 22-24; Garneri 1924, pp. 120-121, n. LXIV; Bertarelli 1937, p. 267; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 143; Borsook 1972, pp. 178, 207; Fanelli 1973, I, pp. 287, 289; II, p. 249, figg. 1122-1123; Firenze 1974, p. 285; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 336-337; Zocchi-Mason 1981, pp. 58-59; Carlo Francini in Quaderni di restauro 2000, pp. 53-55; Firenze 2005, pp. 248-249.
Approfondimenti Marco Lastri, Colonna detta di S. Marco, e sue vicende, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, III, pp. 23-24; Restauri, in "Arte e Storia", VIII, 1889, 20, p. 160; Taccuino di Alfonso, Giulio, Alfonso il Giovane Parigi, a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Edizioni Gonnelli, 1975, pp. 43-44; Marzia Casini Wanrooij, Intorno alla Colonna della Giustizia..., in Giampaolo Trotta, Gli antichi chiassi tra Ponte Vecchio e Santa Trinita, Firenze, Messaggerie Toscane, 1992, pp. 203-208; Corinna Vasic Vatovec, L'impegno di Cosimo I de' Medici nel reperimento dei marmi e il ruolo dell'Ammannati, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 330-341; Gianluca Belli, Note sulla conservazione dei monumenti pubblici a Firenze tra Sette e Ottocento: Giuseppe Manetti ed il restauro della colonna di Santa Trinita, in "Quaderni di Storia dell'Architettura e Restauro", 1996 (1997), 15/16, pp. 53-75; Gianluca Belli, Un monumento per Cosimo I de' Medici: la colonna della Giustizia a Firenze, in "Annali di Architettura", 2004 (2005), 16, pp. 57-78; Davide Turrini, Le colonne di Cosimo I: i materiali, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 203-204; Alessandra Marino, Claudio Paolini, Via de' Tornabuoni. I palazzi, Firenze, Polistampa 2014, pp. 31-35 (Colonna della Giustizia).
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-000200-0000 (veduta d'insieme della piazza con la colonna, 1890 circa); ACA-F-003104-0000 (veduta d'insieme della piazza verso il ponte di Santa Trinita, 1890 circa); MAA-F-001646-0000 (veduta d'insieme della piazza verso via de' Tornabuoni, 1900 circa); ACA-F-055823-0000 (veduta d'insieme della piazza, 1963); CAL-F-002195-0000 (veduta della colonna ripresa dall'alto verso via de' Tornabuoni, 1988); OBN-F-000195-0000, OBN-F-000197-0000, OBN-F-000198-0000, OBN-F-000199-0000, OBN-F-000200-0000 (particolari della statua della Giustizia da varie angolazioni, 2000 circa); CAL-F-011990-0000 (veduta notturna della piazza con la colonna in primo piano, 2003). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0128883 (veduta d'insieme della piazza con la colonna in primo piano). Archivio Foto Locchi, Firenze: 1934-L612-15 (veduta d'insieme della piazza con la colonna in primo piano, 1934); 1955-37249, 1955-37025, 1955-37027 (vedute d'insieme della piazza con la colonna, 1955). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 9757 (veduta panoramica della piazza con la colonna e sullo sfondo il palazzo Bartolini Salimbeni al tempo occupato dall'Hotel du Nord, 1860); 10311, 10312, 11323 (vedute animate della piazza con la facciata della chiesa e la colonna della Giustizia, 1901 ca.); 6588, 6596, 6597, 11324, 11324, 130771, 130772 (vedute panoramiche della piazza riprese da via Tornabuoni verso il ponte a Santa Trinita, con la colonna della Giustizia e la facciata della chiesa, 1930-1935 ca.).
Risorse in rete Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Colonne di Firenze su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 27/11/2012
Data ultima modifica 19/04/2021
Data ultimo sopralluogo 21/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags colonna, scultura, iscrizione.
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