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Scheda Palazzo Vivarelli Colonna Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Ghibellina 30
Denominazione Palazzo Vivarelli Colonna
Altre denominazioni Palazzo Giuntini
Affacci via delle Conce 28, via dell'Agnolo
Proprietà Granacci, Gaburri, Lotteringhi Della Stufa, Giuntini, Vivarelli Colonna, Comune di Firenze, Cassa Depositi e Prestiti.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Baratta Giovanni, Gabbiani Antonio Domenico, Dandini Pietro, Gherardini Alessandro, Sagrestani Giovanni Camillo, Angiolini Angiolo, Catani Luigi, Martellini Gasparo, Collignon Giuseppe, Nenci Francesco, Bezzuoli Giuseppe.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Le vicende dell'edificio possono essere ricostruite a partire dal 1561, quando i Gaburri acquistarono in questa zona (allora segnata da orti e terre lavorate seppure interna alle mura) una vecchia casa con annessi dalla famiglia Granacci, ampliando negli anni successivi la proprietà con ulteriori acquisti, fino a che, con Francesco Maria Niccolò Gaburri, a partire dal 1701, si promossero imponenti lavori per la realizzazione di un unico grande edificio a definire la cantonata tra via delle Conce e via Ghibellina, dove si sviluppa su tre piani per ben dodici assi l'ampia facciata principale della residenza. Abitato da questa famiglia fino alla seconda metà del Settecento, il palazzo passò per via ereditaria ai Lotteringhi Della Stufa e, ai primi dell'Ottocento (1808), fu acquistato dai Giuntini, che promossero importanti lavori sia all'esterno sia all'interno. Nel 1857 passò ai Vivarelli Colonna (ai quali si devono le ultime trasformazioni) che ne mantennero la proprietà fino al 1979. Nello stesso anno il grande complesso, con i suoi oltre 4.000 metri quadrati di superficie, fu acquistato dal Comune di Firenze che, nel 1986, commissionò un complesso progetto di restauro poi appaltato nel 1989 (più in particolare, nell'ambito dei lavori, gli interventi alle decorazioni pittoriche interne iniziarono nel 1995, quelli al giardino nel 1998). Il prospetto principale, intonacato, è delimitato da cantonali a bugnato. Al piano terra si aprono due portoni ad arco (uno tamponato e del tutto riconfigurato per cui presenta di aspetto moderno seppure in stile) con fasce a bugnato piatto, e quattro finestre inginocchiate con timpano. Al primo piano si dispongono in ritmo serrato finestre con cornici a bozze lisce e frontoni curvi. Al livello superiore le finestre presentano invece semplici cornici in pietra. Gli interni (già affrescati nel primo decennio del Settecento dai più noti pittori dell'epoca quali Antonio Domenico Gabbiani, Piero Dandini, Alessandro Gherardini e Giovanni Camillo Sagrestani) si presentano ora nella veste assunta nella prima metà dell'Ottocento, ugualmente sontuosa, con al primo piano affreschi di Angiolo Angiolini, Luigi Catani, Gasparo Martellini, Giuseppe Collignon, Francesco Nenci, Giuseppe Bezzuoli. L'edificio vanta inoltre un ampio e suggestivo giardino all'italiana. Quest'ultimo, con accesso attuale dal cancello di via delle Conce, presenta un impianto che può essere fatto risalire sempre ai lavori promossi nel primo decennio del Settecento, arricchito da un boschetto di piante ad alto fusto di gusto più spiccatamente romantico, in questo caso risalente alla prima metà dell'Ottocento. Sempre nel giardino è da segnalare una scenografica fontana addossata al muro nord che perimetra via dell'Agnolo, realizzata tra il 1704 e il 1708 da Giovanni Baratta e recante al centro una statua di Orfeo cantore. Sulla cantonata tra via Ghibellina e via delle Conce è un bello scudo con l'arme dei Vivarelli Colonna (troncato: nel primo d'oro, allo scaglione riverso d'azzurro, caricato di sette stelle a sei punte del campo, e sormontato da una palla partita d'argento e di nero; nel secondo di rosso, alla colonna d'argento, coronata d'oro). La letteratura segnala inoltre sul fronte principale l'arme dei Giuntini (d'azzurro, alla banda d'argento caricata di tre rose di rosso) che tuttavia non è stato possibile individuare (ma la si vede su un capitello in parte inglobato nella muratura dell'atrio di ingresso). L'edificio ha ospitato, successivamente agli ingenti lavori di restauro, gli uffici di vari assessorati del Comune, tra i quali quello alla cultura, al turismo e ai musei (già nell'ex convento delle Oblate di via Sant'Egidio). Inserito nel piano delle alienazioni del Comune il palazzo è stato ceduto nel 2014 alla Cassa Depositi e Prestiti ed è attualmente sul mercato in attesa di nuova destinazione. In tale occasione sono stati eliminati tramite variante di PRG i vincoli di destinazione pubblica, mentre persistono i vincoli posti dalla Soprintendenza fin dal 1946, ad eccezione del vincolo all’alienabilità, che ha consentito all’Amministrazione comunale di inserire il complesso nel proprio piano di vendite.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 48; Fantozzi 1842, pp. 278-279, n. 58; Fantozzi 1843, pp. 219-220, n. 540; Firenze 1850, p. 389; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 227; Limburger 1910, n. 329; Garneri 1924, p. 257, n. XLIII; Limburger-Fossi 1968, n. 329; Ginori Lisci 1972, II, pp. 643-646; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 33-34; Cazzato-De Vico Fallani 1981, p. 44; Pozzana 1994, p. 37; Daniele Gualandi in Quaderni di restauro 2000, pp. 60-69; Cesati 2005, I, p. 280; Firenze 2005, p. 413; Francesca Parrini in Atlante del Barocco 2007, pp. 413-414, n. 97; Paolini 2008, pp. 89-90, n. 124; Paolini 2009, pp. 147-149, n. 194; Adsi 2010, pp. 52-53.
Approfondimenti "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", I, 1890, tav. I, Antico (Decorazione nel giardino Vivarelli Colonna); "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", serie II, V, 1896-1899, tav. IV, Antico (Vasi ornamentali di terracotta sul muro di cinta del giardino Vivarelli Colonna); Il palazzo Vivarelli Colonna, Firenze, Loggia de' Lanzi, 1996 (contributi di Laura Lucchesi, Chiara Zambroni, Giuseppe Cini, Daniele Gualandi, Clarissa Morandi, Giorgio Galletti, Silvia Pestellini); Anna Laura Nencioni, Palazzo Vivarelli Colonna, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 201-203, tavv. CXXXII-CXXXIV; Venduto palazzo Vivarelli Colonna, in "Il Corriere Fiorentino", 11 dicembre 2014: Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 123; Ernesto Ferrara, Da Vivarelli Colonna a palazzo Serristori, Firenze è sul mercato, in "La Repubblica", 9 febbraio 2017.
Documentazione fotografica Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0128690 (veduta d'insieme del giardino). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 178554, 178555, 178556, 178557, 178558, 178559, 178560, 178561, 178562, 178563 (vedute degli spazi interni con riferimento alle sale affrescate e decorate, 1994); 178564 (veduta della fontana del giardino, 1994); 178565, 178566, 178567, 178568, 178569 (vedute degli spazi interni con riferimento alle sale affrescate e decorate, 1994); 178570 (particolare dello stemma posto sulla cantonata, 1994); 178571 (veduta del soffitto affrescato di una sala interna, 1994); 178572 (veduta d'insieme dei prospetti presa dalla cantonata, 1994); 178573, 178574, 178575 (vedute degli spazi interni con riferimento alle sale affrescate e decorate, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Vivarelli Colonna su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI0048
ID univoco regionale 999
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 09/04/2021
Data ultimo sopralluogo 29/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags giardino, stemma familiare.
Localizzazione
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