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Quartiere Santa Croce / San Giovanni
Ubicazione Via del Corso 48r
Denominazione Torri dei Ghiberti
Altre denominazioni Torre del Bottaccio, torre Nuova, casa Cavalletti
Affacci via Santa Elisabetta 1r- 3r, piazza Santa Elisabetta
Proprietà Cavicciuoli, Adimari, Erbolotti, Ghiberti, Altoviti, Cavalletti, Alfani Carobbi.
Architetti - Ingegneri Pirisini Salvatore.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Ghiberti Lorenzo.
Note storiche Si tratta di una imponente fabbrica determinatasi dalla unificazione di due torri, ambedue documentate dalla metà del Duecento e presumibilmente in origine divise da un chiasso, dette del Bottaccio (sulla cantonata tra le attuali via del Corso e via Santa Elisabetta) e Nuova (tra via Santa Elisabetta e l'omonima piazza). Tali torri, insieme ad alcune case circostanti, appartenevano a un consorzio di famiglie, tra le quali i Cavicciuoli, gli Adimari, gli Erbolotti ed i Ghiberti. Nel catasto del 1427 le varie proprietà, già unificate a definire un grande palazzo, appaiono per lo più acquisite dai Ghiberti, il cui nome non a caso è ancora oggi tradizionalmente riferito a tutte le torri del gruppo. Più in particolare a questa data in un quarto di torre abitava Jacopo Ghiberti, e nel 1480 Vittorio, figlio dello scultore Lorenzo, la denunziava al catasto. Tuttavia già dal 1428 buona parte degli ambienti erano occupati dagli Altoviti, che ne avevano ereditato una porzione e che nel corso del Cinquecento ne apparivano come unici proprietari. Ridotto a quartieri d'abitazione l'edificio perse col tempo ogni carattere medioevale, presentandosi come un grande casamento segnato dalle numerose finestre aperte nel corso del tempo per dare luce e aria ai vari ambienti, coperto dal tetto spiovente ed intonacato esternamente. Nell'Ottocento Federico Fantozzi (1843) segnalava la fabbrica come casa Cavalletti, dicendola "ridotta a forma moderna dal proprietario l'anno 1828", e annotando la presenza di uno scudo con l'arme della famiglia Ghiberti sopra il portone. Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento si intervenne sull'intero complesso con un restauro condotto sotto la direzione dell'architetto Salvatore Pirisini e promosso dagli allora proprietari Alfani Carobbi: demoliti gli intonaci si provvide a restituire all'edificio il carattere medioevale, non senza ampie integrazioni in pietra artificiale, particolarmente evidenti sul fronte che guarda alla piazza Santa Elisabetta ma che anche su via del Corso superano abbondantemente il 50% dell'apparecchio murario. L'intervento di restauro non mancò di suscitare gli elogi di Guido Carocci dalle pagine del suo Illustratore fiorentino del 1909. Così Elisabetta Pieri (in Firenze 1992): "Dell'originaria struttura difensiva sono ancora oggi leggibili soltanto le buche pontaie con sottostanti mensole inserite nella bella muratura a filaretto; relativamente ai due fronti principali, mentre quello sulla via del Corso presenta una volumetria e un rapporto tra pieni e vuoti tipico delle torri fiorentine (limitata ampiezza in contrasto a una notevole verticalità, unica finestra per piano distribuita secondo l'asse centrale, aperture con doppia ghiera archivoltata), il fronte sulla piazza Santa Elisabetta, ampiamente rimaneggiato nell'Ottocento, risulta molto più ampio e scandito da numerose finestre semplicemente architravate. Sull'asse laterale della via Sant'Elisabetta il fronte secondario presenta alcune finestre a doppia ghiera archiacuta ora tamponate ed evidenti tracce di successivi ampliamenti e accorpamenti".
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 113, n. 251; Carocci 1897, p. 140; Illustratore fiorentino (1908) 1907, pp. 48-49; Illustratore fiorentino (1909) 1908, pp. 146-147; Limburger 1910, n. 289; Bertarelli 1922, p. 37; Bertarelli 1937, p. 102; Palazzi 1972, p. 50, n. 77; Bargellini-Guarnieri 1973, pp. 44-45; Firenze 1974, p. 98; Giorgio Di Battista in Roselli 1974, p. 58, n. 15; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 275; Elisabetta Pieri in Firenze 1992, p. 36, n. 17; Macci-Orgera 1994, pp. 69-71; Zucconi 1995, p. 35, n. 23; Cesati 2005, II, p. 571; Firenze 2005, p. 199; Paolini 2009, pp. 132-133, n. 164.
Approfondimenti Antiche torri, in "Arte e Storia", XXV, 1906, 15/16, p. 126; Restauri di vecchi edifizi, in "Arte e Storia", XXXI, 1912, 5, p. 163.
Documentazione fotografica Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0034567 (veduta d'insieme della torre dal lato di via del Corso). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 151387 (veduta d'insieme della torre dal lato di piazza Santa Elisabetta, 1988).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Torre dei Ghiberti su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 07/10/2020
Data ultimo sopralluogo 03/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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