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Scheda Tabernacolo dell'Arte dei Vaiai e Pellicciai (Orsanmichele) Torna ai risultati della ricerca
Versione stampabile della scheda
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via de' Lamberti
Denominazione Tabernacolo dell'Arte dei Vaiai e Pellicciai (Orsanmichele)
Altre denominazioni Tabernacolo della statua di San Jacopo
Affacci .
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Niccolò di Pietro Lamberti, Nanni di Banco (Giovanni di Antonio di Banco, d.), Ciuffagni Bernardo.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il tabernacolo custodisce la copia della statua in marmo apuano raffigurante San Jacopo (originale nel Museo di Orsanmichele) realizzata da Niccolò di Pietro Lamberti tra il 1410 e il 1422 per l'Arte dei Vaiai e Pellicciai, nell'ambito del ciclo delle quattordici statue dei santi protetti delle Arti fiorentine destinate ad occupare le nicchie esterne di Orsanmichele. Della scultura si riporta il testo della scheda redatta da Francesca Nannelli e Claudio Paolini per le carte di sala del museo (2005), poi data alle stampe in Grifoni-Nannelli 2006. "La statua marmorea del San Giacomo Maggiore, comunemente detto San Jacopo, fu commissionata dall'Arte dei Vaiai e Pellicciai di cui il Santo era patrono. E' stata, al pari del tabernacolo che la conteneva, al centro di una complessa vicenda critico-attributiva, determinata anche dalla mancanza di fonti che ne documentino l'esecuzione. Riferita fin verso la fine dell'Ottocento a Nanni di Banco, e poi a Bernardo Ciuffagni, è stata più recentemente e concordemente ricondotta dalla critica a Niccolò di Pietro Lamberti, forse aiutato dal figlio Pietro. Se lo scultore fiorentino sembra ormai da tutti accettato come autore della statua, sulla sua datazione le posizioni sono molto meno univoche, anche se, a fondamento delle varie tesi, rimane sempre il rapporto stilistico tra la statua, ancora intensamente gotica per le sue proporzioni allungate e per l'assenza di approfondimento volumetrico e spaziale, e le opere del Ghiberti, in particolare, il San Giovanni Battista e il San Matteo. La datazione, oltre a non aver trovato soluzione condivisa tra gli studiosi, viene da loro inserita all'interno di un lungo arco cronologico, che va dagli anni della prima statua eseguita dal Lamberti per i tabernacoli di Orsanmichele, il San Luca, del 1404-1406, agli anni immediatamente precedenti la definitiva permanenza di Niccolò a Venezia, ossia intorno al 1420. L'opera, oltre alle innegabili affinità con le statue eseguite dal Ghiberti per Orsanmichele - evidenti soprattutto nei panneggi - presenta caratteri peculiari dell'arte scultorea di Niccolò Lamberti, di cui richiama il San Luca, realizzato per l'Arte dei Giudici e Notai, sostituito alla fine del Cinquecento dall'omonima statua del Giambologna e oggi conservato al Museo Nazionale del Bargello. La statua del San Jacopo, alla quale nel 1858 furono rifatte alcune dita della mano destra, è stata rimossa dal suo tabernacolo nel 1986 e dopo il restauro eseguito nei laboratori dell'Opificio delle Pietre Dure (1990) è stata trasferita nel Museo nel 1991. Come nell'intervento che ha riguardato il San Marco, sono stati eliminati i residui delle due patine color bronzo stese tra la fine del Settecento e la fine del secolo successivo; nel corso dell'intervento sono stati rinvenuti caratteri cufici dorati e tracce di semplici dorature lungo il bordo della tunica e del mantello e sulla capigliatura. Il calco e la copia sono stati eseguiti nel 1994 a cura dell'allora Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici".
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, pp. 113-115; Cambiagi 1765, pp. 183-185; Cambiagi 1771, pp. 194-196; Cambiagi 1781, pp. 181-183; Firenze 1845, pp. 215-216; Formigli 1849, pp. 187-188. Campo in corso di aggiornamento.
Approfondimenti August von Schmarsow, Le statue di Orsanmichele, in "Vita Nuova", 1889, 11, pp. 6-7; 1889, 12, pp. 2-4; 1889, 13, pp. 3-5; Manfred Wundram, Der Heilige Jacobus an Orsanmichele in Florenz, in Festschrift Karl Oettinger, a cura di Hans Sedlmayr e Wilhelm Messerer, Erlangen, Universitätsbund Erlangen-Nürnberg, 1967, pp. 193-207; Francesca Nannelli, [San Jacopo], in Capolavori & restauri, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Vecchio 1986-1987) a cura di Anna Forlani Tempesti, Firenze, Cantini, 1986, scheda 10; Volker Herzner, Eine Hypothese zum 'Hl. Jacobus' an Orsanmichele in Florenz, in "Wiener Jahrbuch für Kunstgeschichte", XLI, 1988, pp. 61-76; Anna Maria Giusti, Francesca Nannelli, San Jacopo, in "OPD Restauro. Rivista dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze", n.s., I, 1989, pp. 180-184; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006.
Documentazione fotografica Campo in corso di aggiornamento.
Risorse in rete Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 26/07/2019
Data ultima modifica 19/12/2021
Data ultimo sopralluogo 10/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini
Tags scultura.
Localizzazione
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