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Scheda Complesso dell'Ospedale Piero Palagi Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Viale dei Colli
Ubicazione Viale Michelangiolo 41
Denominazione Complesso dell'Ospedale Piero Palagi
Altre denominazioni Villa Santa Margherita, Istituto Ortopedico Toscano (I.O.T.)
Affacci .
Proprietà Istituto Ortopedico Toscano, Azienda Sanitaria di Firenze.
Architetti - Ingegneri Giovannozzi Ugo, Cardini Domenico, Raspollini Rodolfo, Rossi Prodi Fabrizio, Stocchetti Alfonso.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Palagi Piero.
Note storiche Il complesso è posto su un'area pedecollinare raggiungibile tramite una viabilità di servizio che sale dal viale Michelangiolo, fiancheggiata da terre coltivate a olivi e da giardini di pertinenza delle varie residenze presenti nella zona. Era su questa collina, nel Quattrocento, una villa della famiglia Serristori (successivamente pervenuta ai Brunacci Mastiani e quindi ai Dufour Berte) che, durante la peste del 1630, in ragione della sua posizione appartata rispetto alla città, era stata trasformata in convalescenziario. La relativa distanza dal centro abitato, unita agli ampi spazi disponibili in un'area verde di notevole valore paesaggistico, fu probabilmente anche alla base della scelta che portò nel 1923 ad acquistare l'antica residenza da parte dell'Istituto Ortopedico Toscano, nato negli anni precedenti per la cura delle deformità congenite o causate da malattia o per invalidità di lavoro o di guerra. L'ingegnere Ugo Giovannozzi intervenne con vari lavori per adeguare la residenza alla nuova destinazione, senza tuttavia stravolgere il carattere dell'immobile (intitolato a Santa Margerita) che si presenta ancora oggi con la facciata principale segnata dal portone centrale su scalinata, incorniciato da bugne di pietra e timbrato da un balcone, sotto il quale è la scritta (con chiaro riferimento all'operato dell'istituto) "Sorgi e cammina". La direzione dell'istituto fu affidata al professor Piero Palagi e l'ospedale intitolato, dopo la morte sopraggiunta nel 1947, al suo nome. Nel frattempo, per il crescere progressivo dei ricoverati, la villa Santa Margherita fu ampliata nel 1933 con ulteriori due padiglioni e nel 1940 vi si aprì un centro per poliomelitici e spastici. Nel 1947, con la direzione passata al professor Oscar Scaglietti, la capacità era passata dagli originari 40 posti letto a 160. Visti comunque i limiti dei padiglioni presenti, l'Azienda Ospedaliera di Firenze, nei primi anni sessanta, affidò l'incarico all'architetto Domenico Cardini sia di adeguare gli edifici esistenti sia di progettare una ulteriore struttura moderna attigua ai precedenti, capace di accogliere uffici, ambulatori, tre unità di reparto e una sala operatoria. Il progetto fu negli anni successivi definito dallo stesso Cardini assieme all'architetto Rodolfo Raspollini, fino a una definitiva stesura che viene datata al 1965 (poi oggetto di alcune varianti). Tuttavia, per la carenza di fondi, il cantiere fu aperto solo molti anni dopo e concluso nel 1986. Nonostante il tempo trascorso tra la fase progettuale e quella esecutiva il nuovo edificio apparve (e appare ancora oggi) decisamente innovativo, tanto da portare Giovanni Klaus Koenig a definirlo "la seconda opera fiorentina dopo la stazione" (Koenig 1987). Questo nuovo complesso si caratterizza per una serie di corpi disposti a pettine sul fianco della collina e organizzati a padiglioni, separati da corti interne inerbate e alberate e collegati tra loro - oltre che da un sistema di scale - da una teleferica a scorrimento che segue il pendio della collina. Gli spazi di accoglienza e accesso si presentano, nonostante la complessa articolazione, ampi e luminosi, dominati sia dalla presenza della struttura in cemento armato che sostiene il piano inclinato dei binari della teleferica, sia dall'infilata prospettica delle rampe di scale che salgono fino al livello più alto delle sale operatorie. Alla fine degli anni novanta, con il potenziamento della Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, la struttura iniziò ad essere sotto utilizzata e quasi del tutto dismessa, per essere poco dopo oggetto di un ulteriore e esteso progetto di potenziamento e riqualificazione, comprensivo di ambienti atti ad ospitare l'attività intramoenia dei sanitari della ASL. Nel 1999, su committenza dell'Azienda Sanitaria di Firenze, fu così commissionato a Fabrizio Rossi Prodi e Alfonso Stocchetti il padiglione del Centro di Riabilitazione con relativa officina ortopedica. Agli stessi architetti fu affidato il compito di una generale ristrutturazione del complesso. Dall'aprile 2014 (cantiere aperto nel 2012) la struttura ospita la Centrale Operativa del 118, realizzata ai livelli a monte dei corpi di fabbrica adagiati sulla collina, già occupati dalle vasche antincendio, utilizzando il fabbricato già precedentemente progettato da Rossi Prodi previ lavori sempre su progetto dello stesso studio di archtiettura Rossi Prodi Associati.
Bibliografia
dettaglio
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 274; Firenze 1992, p. 252; Cesati 2005, I, p. 396; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 202. Campo in corso di revisione.
Approfondimenti Una nobile iniziativa benefica. L'Istituto Ortopedico Toscano Villa Santa Margherita, in "La Nazione", 19 marzo 1924; Amy A. Bernardy, Cinque anni di vita dell'Istituto Ortopedico Toscano, Villa Santa Margherita, Firenze, Ariani, 1928; Giovanni Klaus Koenig, Ristrutturazione e ampliamento dello IOT, in "L'Architettura. Cronache e Storia", 1987, pp. 326-341; Guida all'architettura moderna: Italia, gli ultimi trent'anni, Bologna, Zanichelli, 1992, p. 280.
Documentazione fotografica Nessun dato rilevato.
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Ospedale Piero Palagi su Wikipedia e dal sito L'Architettura in Toscana dal 1945 a oggi.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 21/10/2018
Data ultima modifica 19/11/2020
Data ultimo sopralluogo 15/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags ospedale.
Localizzazione
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