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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Piazza di San Felice
Denominazione Complesso di San Pier Martire
Altre denominazioni Convento di San Pier Martire in San Felice in Piazza, conservatorio di San Pier Martire
Affacci via Romana 4r- 6r- 8r- 10r- 12r- 14r- 16r
Proprietà convento di San Pier Martire, conservatorio di San Pier Martire.
Architetti - Ingegneri Casini Gino.
Pittori - Scultori - Decoratori Luparini Luigi, Rosselli Matteo, Valentini Daniela.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il complesso, nato come monastero già documentato nel 1153 e nel 1173 dipendente dall'abbazia benedettina di San Silvestro di Nonantola, quindi assegnato attorno al 1413 ai camaldolesi di Santa Maria degli Angioli, fu ampliato e arricchito in modo significativo attorno al 1557, anno nel quale fu affidato alle monache domenicane osservanti di San Pier Martire, il cui convento di via dei Serragli era stato distrutto nel 1550 per ordine del granduca, così da fare spazio alle fortificazioni attorno alla porta di San Pier Gattolino. L'adiacente chiesa di San Felice fu al tempo affidata a un sacerdote scelto dalla priora del convento. Del periodo di prosperità conosciuto nei due secoli successivi testimoniano le molte proprietà del convento nella zona, sotto forma di case ancora segnate dall'insegna delle religiose. Al 1785 si data la trasformazione del complesso in conservatorio per vedove povere e fanciulle e contestualmente la chiesa fu eretta a parrocchia secolare. Il cattivo stato della struttura, assieme a ragioni di ordine economico, portò tuttavia il granduca Pietro Leopoldo alla soppressione dell'istituto nel 1788, con la spartizione del patrimonio tra il priore di San Felice, la Cassa Ecclesiastica e le Mantellate di Chiarito, consentendo tuttavia alle religiose di rimanere nella struttura. Nel 1806 le domenicane vi aprono una scuola per l'istruzione delle zitelle del quartiere di Santo Spirito, gratificata nel 1810 dall'assegnazione del patrimonio invenduto del soppresso conservatorio di Santa Maria Maddalena (o delle Malmaritate) in via della Scala. Il conservatorio fu poi ripristinato nel 1816 e le suore poterono ufficialmente rientrare in qualità di oblate del terz'ordine domenicano: anche grazie all'attenzione granducale la scuola conobbe così un periodo di significativo sviluppo, arrivando a contare attorno al 1840 circa cento educande nella sezione gratuita, quaranta in quella a pagamento. Precisa Federico Fantozzi (1843): "havvi una Scuola e Convitto di zittelle, e un Reclusorio di coniugate con poco felici nodi, che la pietà dei cittadini aveva istituito l'anno 1580 in un locale annesso al Monastero Nuovo di Via della Scala, traslocate dipoi nelle Convertite, e qui riunito nel 1808". Nel 1894 fu fondato, accanto alla scuola, il "presepio Maria Vittoria", un asilo infantile per accogliere fino a cento bambini (oggi casa di accoglienza San Felice, si veda a via Romana 2-6). Danneggiato durante il terremoto del 1895 fu restaurato su progetto dell'ingegnere Gino Casini (in quegli anni peraltro occupato anche nei lavori di ampliamento dell'Istituto San Silvestro di Borgo Pinti), tornando ben presto a svolgere la sua funzione educatrice nel quartiere. Attualmente ospita una scuola materna ed elementare sempre intitolate a San Pier Martire. Il prospetto sulla piazza presenta due portoni (uno ad arco, l'altro architravato, ambedue con incorniciatura in pietra) e si caratterizza per la presenza sulla sinistra di una edicola realizzata nel 1924 in memoria dei Caduti della guerra 1915-1918, arricchita da un rilievo con la Pietà (il Cristo che sorregge un caduto) opera di Luigi Luparini, l'insieme restaurato da Daniela Valentini per le cure del Comune di Firenze nel 2007. Nella zona sotto gronda, sulla destra, rimangono due porzioni di un'alta fascia a graffito tardo ottocentesca, restaurata con tutto il prospetto negli anni ottanta del Novecento, senza tuttavia ricomporre la vistosa interruzione che separa questi elementi dall'altra fascia che corre lungo il fianco dell'edificio su via Romana (tre piani per setti assi non omogenei) che, come si vede, non fu al tempo restaurato e oggi si presenta in mediocri condizioni conservative. Per quanto riguarda gli interni del complesso si segnala la presenza, nella sala del refettorio, di una Ultima cena dipinta da Matteo Rosselli nel 1614.
Bibliografia
dettaglio
Thouar 1841, pp. 130-131; Fantozzi 1842, p. 677, n. 340; Fantozzi 1843, pp. 247-248, n. 615; Firenze 1850, pp. 595-598; Limburger 1910, n. 246; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 345-346; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 124-125, n. 30; Salvadori Guidi 1996, pp. 126-127, n. 166; Firenze 2005, p. 452; Invernizi 2007, II, pp. 413-415, n. 370; Ermini-Sestini 2009, pp. 149-152, n. 34; Brunori 2012, p. 95, n. 33.
Approfondimenti Olinto Barsanti, Discorso pronunziato dal senatore Olinto Barsanti quando l'11 maggio 1895 s'inaugurava alla presenza di S.A.R. il duca d'Aosta il presepio Maria Vittoria nel Conservatorio di S. Pier Martire, Firenze, tipografia F.lli Bencini, 1895; Notizie storiche sulle fasi e trasformazione dell'opera pia R. Conservatorio di S. Pier Martire dalla sua origine ad oggi, Firenze, tipografia Galileiana, 1905; G. Pichi, Notizie storiche sulle fasi e trasformazioni dell'opera pia R. Conservatorio di S. Pier Martire dalla sua origine ad oggi, Firenze, tipografia Ramella, 1911; Il Conservatorio di San Pier Martire ed il Giardino d'Infanzia Principessa di Piemonte dalla sua origine ad oggi, Firenze, tipografia Ramella, 1936; Lucia Meoni, La chiesa di San Felice in Piazza a Firenze all'epoca del granducato mediceo, in "Annali" della Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi, 1989, 2, pp. 27-53; Lucia Meloni, San Felice in Piazza a Firenze, Firenze, Edifir, 1993; Gigi Salvagnini, La scultura nei monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale in Toscana, Firenze, Opuslibri, 1999, p. 81, n. 113; Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, p. 14.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 125990 (veduta d'insieme dell'edicola in memoria dei Caduti, 1930 ca.).
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE FI6040
ID univoco regionale 90480170778
Data creazione 27/08/2011
Data ultima modifica 05/03/2021
Data ultimo sopralluogo 24/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags scuola, graffito, lapide, scultura, prima guerra mondiale.
Localizzazione
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