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Ricerca nel Repertorio
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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via Palazzuolo 12
Denominazione Casamento
Altre denominazioni Spedale dei Santi Jacopo e Filippo, spedale dei Barelloni, spedale del Porcellana, convento delle Stabilite
Affacci via del Porcellana 28- 30
Proprietà Spedale dei Santi Jacopo e Filippo, convento delle monache della Carità, Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Gaddi Taddeo, Martani Lorenzo, Benini Cesare junior, Benini Lamberto.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Era qui in antico uno spedale definitosi nel Duecento (ma alcuni testi indicano come data di fondazione il 1337) grazie a un lascito della famiglia Michi e dedicato ai Santi Jacopo e Filippo, detto poi dei Barelloni o del Porcellana perché nel secolo successivo amministrato per un certo periodo dallo spedalingo Guccio Aghinelli, soprannominato appunto il Porcellana. Adibito nel 1589 a convento di monache sotto la regola delle terziarie francescane dette Stabilite, fu soppresso nel 1808 con la conseguente riduzione del complesso a case di abitazione. Attualmente la porzione che guarda su via Palazzuolo, dove è l'ingresso principale, si presenta come edificio a due alti piani, frutto di una radicale ricostruzione dei primi decenni del Novecento, presumibilmente databile agli anni anni trenta, quando la proprietà passò (come altre già di pertinenza di congregazioni di carità), all'Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), istituito nel 1937. Con lo scioglimento dell'ente, nel 1978, l'edificio pervenne al Comune di Firenze e attualmente ospita la sede della direzione dei servizi Sicurezza Sociale dello stesso Comune. Restaurato negli anni settanta (Bargellini-Guarnieri 1978) è stato recentemente oggetto di un intervento sui prospetti con conseguente tinteggiatura (circa 2009). Sul lato di via del Porcellana il casamento prosegue per dieci assi, questa volta organizzati su quattro piani, e bene testimonia degli accorpamenti di precedenti unità edilizie in ragione della diversa distanza tra le bucature. Sempre da questo lato, al numero civico 30, è l'ingresso alla Casa della Solidarietà, gestita dal Comune di Firenze e dalla Caritas diocesana. Nei pressi del canto, sempre a guardare via del Porcellana, è un tabernacolo entro una edicola centinata e di tipologia tardo seicentesca, fornito di lanterna e racchiudente una pittura murale, oramai consunta, raffigurante la Madonna con il Bambino in trono, i santi Giovanni Battista e Antonio Abate e il committente (che si tende ad identificare con lo stesso Guccio Aghinelli), di scuola fiorentina databile attorno alla metà del Trecento (già attribuito alla scuola di Taddeo Gaddi). L'affresco fu restaurato nel 1843 da Lorenzo Martani, quindi nel 1958 dai fratelli Benini per le cure del Comitato per l'Estetica Cittadina, e ancora nel 1995 dalla ditta P.T. Color, su interessamento del Comune di Firenze. Sul complesso si veda anche a via della Scala 7.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, pp. 28-29, n. 26; Passerini 1853, pp. 160-162; Limburger 1910, n. 197; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 14, 163; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 112-113; Santi 2002, pp. 114-115.
Approfondimenti Guido Carocci, I Tabernacoli di Firenze, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 7/8, pp. 56-57.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 1816, 1817, 1818, 1819, 1820, 1821, 1822, 1823, 1824, 1825, 1826, 1827, 1828, 51583, 51585, 51586, 51588 (vedute e particolari del tabernacolo prima, durante e dopo l'intervento di restauro, 1958); 51590 (veduta d'insieme del tabernacolo, 1973).
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 14/08/2011
Data ultima modifica 25/11/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags ospedale, tabernacolo, comitato estetica.
Localizzazione
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