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Scheda Casino e giardino del Cavaliere (giardino di Boboli) Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Piazza de' Pitti 1
Denominazione Casino e giardino del Cavaliere (giardino di Boboli)
Altre denominazioni Palazzina del Cavaliere
Affacci .
Proprietà Pitti, Medici, Asburgo Lorena, Savoia, demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale).
Architetti - Ingegneri Parigi Giulio, Mechini Gherardo, Del Rosso Giuseppe, Baldini Laura, Stefanini Loris.
Pittori - Scultori - Decoratori Giovannozzi Giovanni Battista, Caccini Giovanni Battista, Pierino da Vinci, Lorenzi Stoldo (Astoldo), Tacca Pietro.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il Giardino del Cavaliere costituisce il confine sud-est del giardino di Boboli ed il suo punto più elevato, definito da un terrapieno dal quale si apprezza un ampio panorama che si allarga verso i colli a sud di Firenze, da San Miniato alla torre del Gallo. Il bastione del Cavaliere, costruito nel 1529 su progetto di Michelangelo, ospitava un edificio dove aveva abitato il cavaliere Malatesta Baglioni (da cui alcuni vogliono il nome di questa porzione del giardino ugualmente spiegabile per la sua posizione 'a cavaliere' della sottostante valletta e del declivio di Boboli), in una zona dove si incontrano la cinta duecentesca e quella fatta erigere da Cosimo I durante la guerra contro Siena tra il 1546 e il 1548. L'originaria coltivazione di piante a scopo officinale presente nel giardino già dal 1551 fu sostituita dopo il 1612 con quella di fiori rari, quando la terrazza fu trasformata in giardino segreto su disegno di Giulio Parigi e Gherardo Mechini, tramite un'alta recinzione muraria. Allo scopo di fornire acqua alla nuova estensione del Giardino di Boboli, ingrandito per volere di Cosimo II, furono costruite, nel 1614, due vasche: una ai piedi del lato nord del bastione, che prenderà il nome di Vasca delle Trote, l'altra, all'interno dell'area sud del bastione, che sarà conosciuta come Conserva del Cavaliere. Documenti del 1642 citano anche una Grotta del Cavaliere, la cui posizione rimane attualmente non identificata. La vegetazione del giardino ha mutato forma nel corso dei secoli; il primo assetto, mantenuto fino alla metà del XVIII secolo, era quadripartito in aiuole divise da due vialetti che si intersecavano perpendicolarmente nel punto in cui è collocata la vasca ottagonale tuttora esistente. Successivamente, le aiuole sono state tagliate da vialetti disposti a croce di Sant'Andrea, sistemazione mantenuta per circa un secolo, fino a quando non si è ritornati all'impianto primitivo con disegno ortogonale. Alla fine del Seicento la Vasca delle Trote fu coperta da una volta sorretta da un grande pilastro immerso nell'acqua, per reggere la palazzina che tuttora si vede, fatta erigere da Cosimo III (1700 circa) per il secondogenito Giangastone. Restaurata tra il 1968 e il 1970 la palazzina è sede del Museo delle Porcellane dal 1973. Lo scenografico percorso di ingresso al giardino è stato realizzato da Giuseppe Del Rosso nel 1793: la scala di accesso a rampa singola fu sostituita da una doppia rampa a tenaglia, avvolgente un volume cilindrico sormontato da un terrazzo circolare. Al termine della scala, affiancata da due statue di Muse, prima di varcare l'ingresso del Cavaliere, due pilastri con cancello, originariamente intonacati di verde, erano sormontati da Sfingi di arenaria dipinte in finto marmo, opere di Giovan Battista Giovannozzi, attualmente in deposito. I pilastrini con capitelli a foglia d'acqua nella balaustra del terrazzo sono fra i primi esempi di neogotico a Firenze; anche alla facciata della palazzina fu conferita in questa occasione una veste neoclassica. Ai lati del terrazzo furono collocate le statue di Giove con l'aquila e di Flora, entrambe attribuite a Giovanni Battista Caccini (XVI secolo). Al centro del giardino, nella vasca ottagonale in marmo mistio di Seravezza, fu innalzata una fontana, che reca in cima un putto marmoreo attribuito a Pierino da Vinci o a Stoldo Lorenzi, del XVI secolo, mentre le scimmie bronzee che danno il nome alla fontana (fontana delle scimmie), poste ai piedi del fusto, sono riferibili all'ambiente di Pietro Tacca (XVII secolo). Il Giardino del Cavaliere, per il suo gradevole impianto, garantito da una costante manutenzione, e l'eccezionale posizione panoramica, è una delle zone di maggiore interesse di tutto Boboli. La rampa di accesso allo spazio - a seguire i lavori condotti nei primi anni settanta del Novecento - è stato oggetto di un intervento di recupero e restauro tra il 2004 e il 2005, su progetto e direzione dei lavori di Laura Baldini e Loris Stefanini (ditta esecutrice Meridiana Restauri), che ha tra l'altro visto il consolidamento di tutti gli elementi lapidei e il rifacimento degli intonaci.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, p. 656; Fantozzi 1843, p. 230, n. 573; Garneri 1924, p. 278; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, pp. 186-187; Cazzato-De Vico Fallani 1981, p. 68; Firenze 1974, pp. 350-351; Firenze 2005, p. 503; Zoppi 2019, pp. 22-38.
Approfondimenti Gabriele Capecchi, Tre progetti di Giuseppe Del Rosso per la Palazzina del Cavaliere nel Giardino di Boboli, in Tra Controriforma e Novecento: saggi per Giovanni Pratesi, a cura di Giovanni Pagliarulo e Riccardo Spinelli, Signa (Fi), Nova Arti Grafiche, 2009, pp. 219-231.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 3271, 3272, 3273, 3274 (vedute panoramiche dal giardino del Cavaliere, 1945 circa); 18757, 18758 (vedute d'insieme del giardino, 1958); 45089, 45090 (vedute d'insieme del prospetto della palazzina, 1968); 44878, 44879, 44880, 44881, 44882, 44883, 45091, 45092, 45093, 45094, 45095, 45096, 45097, 45098, 45099, 45099 (documentazione relativa al cantiere di restauro della palazzina, 1968); 55898, 58899, 58900, 58901, 58902, 58903, 58904, 58905 (documentazione relativa al restauro del cancello di ingresso al giardino, 1971); 60386, 60387, 60388, 60389, 60390, 60391, 60394, 60395, 60396, 60397 (vedute del giardino, della palazzina e della scala di accesso dopo il restauro, 1972); 127494, 127495, 127496, 127497, 127498, 127499 (particolari con le sfingi sul cancello d'ingresso del giardino, 1984); 130108, 130109, 130110, 130111 (particolari con le statue in terracotta poste sulla copertura della palazzina, 1984); 161757 (veduta d'insieme del giardino verso il cancello d'ingresso, 1991); 161757 (veduta della vasca delle scimmie priva degli elementi scultorei, 1991); 161830, 161831, 161832, 161833 (documentazione dei danni al muro di cinta del giardino provocati dalla caduta di un fulmine il primo agosto, 1991); 199303, 199304, 199305 (vedute d'insieme del giardino fiorito con la palazzina sullo sfondo, 1998); 215853 (veduta d'insieme del giardino con la palazzina sullo sfondo, 2003).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla sezione Archivio Restauri del sito della Soprintendenza ai Monumenti (Sbapsae per le province di Firenze Pistoia e Prato).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 02/01/2012
Data ultima modifica 30/07/2020
Data ultimo sopralluogo 19/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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