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Scheda Torre della Vacca (Palazzo Vecchio) Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza della Signoria
Denominazione Torre della Vacca (Palazzo Vecchio)
Altre denominazioni Torre dei Foraboschi, torre di Arnolfo
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Arnolfo di Cambio.
Pittori - Scultori - Decoratori Lederle Georg.
Uomini illustri Cosimo il Vecchio, Savonarola Girolamo.
Note storiche La torre è parte integrante della fabbrica di Palazzo Vecchio (per il quale si veda alla relativa scheda) e ne rappresenta l'emergenza forse più caratterizzante e di maggiore valenza simbolica. Nota anche come torre di Arnolfo, si slancia per un'altezza di circa 94 metri: fu eretta su progetto tradizionalmente ricondotto ad Arnolfo di Cambio entro il 1310, quando la fabbrica dell'originario palazzo era oramai quasi del tutto terminata. Si presenta decentrata rispetto all'asse della facciata principale del palazzo (spostata verso destra per chi guarda il fronte, dal lato dove è anche l'accesso principale della fabbrica), posizione presumibilmente dettata dal fatto che nella costruzione si volle reimpiegare una più antica torre dei Foraboschi (detta della Vacca) che appunto qui insisteva. La porzione che svetta oltre la merlatura del palazzo presenta un fronte costruito in falso, che quindi poggia solo parzialmente sulle strutture sottostanti, secondo una soluzione architettonica oltremodo audace. Così Federico Fantozzi (1842): "con sorprendente arditezza, all'oggetto di slargarla laddove si stacca dal Palazzo, (Arnolfo) ne posò un lato in falso sullo sporto del ballatoio con tanta statica intelligenza che nel secolo in cui viviamo ed appelliamo de' lumi, non potrebbe sperarsi maggiore". La rocca è simile a quella del ballatoio del palazzo ed è coronata da merlature a coda di rondine; l'edicola della cella campanaria soprastante è ad archi a tutto sesto impostati su colonne in muratura dai capitelli fogliati, ed è a sua volta coronata da archetti e merli. Attorno ad una delle colonne è una scaletta a chiocciola che consente di salire sulla copertura. Le tre campane presenti all'interno della cella sono note come campana del Mezzogiorno (per il fatto di suonare una sola volta al giorno ad annunciare le ore 12), campana del Leone o dei Rintocchi (che batte i rintocchi in corrispondenza delle ore e che è attivata dal meccanismo dell'orologio del quale diremo in seguito) e la Martinella, utilizzata essenzialmente per chiamare l'adunanza del Popolo (suonò tra l'altro l'11 agosto del 1944 per annunciare la liberazione di Firenze). Termina la torre una cuspide di legno, ricoperta di bronzo originariamente dorato. Al vertice è una banderuola di più di cinque metri di altezza che reca l'effigie del Marzocco, il leone rampante simbolo di Firenze, con l'asta sormontata dal giglio fiorentino (si tratta di una copia in vetroresina montata nel 1981 mentre l'originale del 1453 in lamine di rame - rifatto nel 1748 e quindi restaurato presso l'Opificio delle Pietre Dure nel 2010 - è esposto all'interno del palazzo). Il prospetto che guarda alla piazza è segnato da un grande orologio, con un meccanismo ancora oggi funzionante e risalente al 1667, realizzato ad Augusta da Georg Lederle e montato da Vincenzo Viviani, in sostituzione di uno più antico istallato nel 1353 e costruito dal fiorentino Nicolò di Bernardo da San Friano (primo orologio pubblico della città, realizzato in una officina di via Buia che successivamente proprio in relazione a questo fatto prese il nome di via dell'Oriuolo). L'interno della torre conserva un piccolo ambiente conosciuto come 'alberghetto', noto per aver visto prigionieri, tra gli altri, Cosimo il Vecchio al ritorno dall'esilio (1433) e fra Girolamo Savonarola prima di essere giustiziato come eretico nella stessa piazza della Signoria (1498).
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, pp. 37-38, 40-41; Fantozzi 1843, pp. 134-137, n. 303; Firenze 1845, p. 209; Vasari-Milanesi 1906, I, p. 290; Garneri 1924, pp. 48-49; Mercanti-Straffi 2003, pp. 166-167; Firenze 2005, p. 179. Campo in corso di revisione.
Approfondimenti Marco Lastri, Torre del detto palazzo, funamboli, e giocolatori, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 21-24.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla torre sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Vecchio su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 31/12/2014
Data ultima modifica 19/04/2020
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags torre, orologio, banderuola.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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