Home Il progetto Ricerca nel Repertorio Piante e Vedute Temi e Itinerari Indici Link Crediti Contatti
Ricerca nel Repertorio
Denominazione Modulo di ricerca
Ubicazione
Proprietà
Architetti - Ingegneri
Pittori - Scultori - Decoratori
Uomini illustri
Testo
Per ottimizzare la ricerca è consigliabile digitare una sola parola chiave per campo (es.: Bardi, anziché via de’ Bardi).
Per ulteriori suggerimenti si veda a:


Struttura della banca dati
 
Scheda Palazzo Caccia Peruzzi Torna ai risultati della ricerca
Versione stampabile della scheda
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via de' Benci 19- 21
Denominazione Palazzo Caccia Peruzzi
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Peruzzi, del Caccia.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il palazzo presenta al piano terreno grandi e solide arcate trecentesche: i piani superiori indicano invece quanto è risultato dagli ampliamenti e dalle risistemazioni successive condotte tra Ottocento e primo Novecento. Originariamente l'edificio, come indica la continuità degli archi, era tutt'uno con quello al numero civico 23, a costituire una fabbrica di grande estensione di proprietà dei Peruzzi, che arrivava a definire il primo tratto di borgo de' Greci e che inglobava una porzione dell'antico anfiteatro romano. Di questa fabbrica, sulla base delle ricerche di Francesca Carrara, conosciamo sufficientemente bene la genesi. Acquistati a più riprese a partire dal 1286 i tratti delle vecchie mura (1172-1175) che qui insistevano, i Peruzzi procedettero a comprare il terreno esterno alle fortificazioni nel 1313 e quindi a erigere l'edificio a partire dall'aprile 1317 per concluderlo nel dicembre 1319: i documenti d'archivio precisano come nel cantiere fosse stato "capomastro Maestro Alchieri da Como di Lombardia e soprastante Orlandino di Tura", documentando come a questa data si facesse ancora riferimento all'area lombarda per la ricerca di maestranze qualificate. I catasti della seconda metà del Seicento documentano la proprietà (numeri civici 19-23) come ancora integra, di modo che dalla volta de' Peruzzi fino all'angolo di piazza Santa Croce tutto ricadeva tra gli averi di Bindo Peruzzi detto Bindo Secondo, figlio di Giovanni di Bernardo. Sul fronte della fabbrica rimangono numerosi ferri da cavallo trecenteschi. Lo stato dell'edificio attorno alla fine del Settecento è in parte documentato dall'incisione di Antonio Terreni con la Veduta dell'Arco de' Peruzzi (si veda Francesco Fontani, Viaggio pittorico della Toscana, Firenze, Giuseppe Tofani, vol. I, 1801, p. 77).
Bibliografia
dettaglio
Ademollo-Passerini 1853, II, p. 422; Barfucci 1958, p. 132; Fanelli 1973, II, p. 39, fig. 216; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 119; Paolini 2008, p. 71, n. 81; Paolini (Benci) 2008, pp. 71-72, n. 18; Paolini 2009, p. 94, n. 97.
Approfondimenti Marco Lastri, Casa de' Peruzzi, loro commercio e ricchezze, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, IX, pp. 40-42; Francesca Carrara, Palazzo Peruzzi. Note storiche sulla sede della Camera del Lavoro (secoli II-XIX), Firenze, Tipografia Giuntina, 1995.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Caccia Peruzzi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 21/03/2020
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
Copyright © 2011 - 2021 Palazzo Spinelli - Associazione No Profit
Copyright © 2011 - 2021 Claudio Paolini