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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via delle Terme 2B
Denominazione Palazzo dei Capitani di Parte Guelfa
Altre denominazioni Palagio di Parte Guelfa, palazzo della Comunità (della Comune)
Affacci chiasso di San Biagio, piazza di Parte Guelfa, via di Capaccio 1
Proprietà Parte Guelfa, Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Brunelleschi Filippo, della Luna Francesco, Vasari Giorgio, Lensi Alfredo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio fu eretto nella sua primitiva configurazione a partire dal 1322, a fianco della chiesa di Santa Maria sopra Porta sulle case e le torri dei ghibellini Lamberti rase al suolo nel 1267, per ospitare i tre Capitani di Parte Guelfa, magistratura cittadina destinata a curare l'amministrazione dei beni confiscati e a provvedere alla manutenzione della città (fortificazioni, edifici pubblici e viabilità). Danneggiato da un incendio nel 1304, il palazzo fu ricostruito entro il 1324 e progressivamente ampliato dal lato di via delle Terme e di via di Capaccio. Al corpo di fabbrica primitivo si andò così addossando nel tempo un altro corpo di fabbrica che andò a congiungersi con la sede dell'Arte di Por Santa Maria. Su questo lato, sfruttando il piano terreno trecentesco, Filippo Brunelleschi iniziò a costruire l'attuale e ulteriore corpo tra via delle Terme e via di Capaccio (1418, cantiere interrotto e poi ripreso nel 1425), proseguito da Francesco della Luna (così secondo Giorgio Vasari) nella prima metà del Quattrocento e rimasto interrotto alla metà dei grandi occhi sormontanti i finestroni. "In questo palazzo sono evidenti gli inconfondibili caratteri formali dell'architettura brunelleschiana: leggere trabeazioni che corrono con ininterrotta linearità, delicato risalto di piani, modinature creatrici di ombre leggere e trasparenti, proporzioni delle finestre, tondi per le terracotte invetriate; tutto il linguaggio, infine, del grande maestro usato con mirabile senso di corrispondenza al nuovo tema" (Chierici 1952). Sul lato di via di Capaccio è inoltre un'ulteriore aggiunta di completamento dovuta a Giorgio Vasari (1589 ca.), resasi necessaria nel momento in cui qui vennero trasferiti gli uffici del Monte Comune (1557); sua anche l'elegante loggetta pensile all'angolo di destra, con stemma mediceo in pietra dipinta, opera del Giambologna. I Capitani risiedettero nel palazzo fino al 1769, quando la magistratura e il Monte Comune vennero soppressi, e l'edificio passato alla comunità di Firenze. Col tempo sia la chiesa, anche questa soppressa nel 1785, sia il 'palagio', ridotto a caserma, decaddero miseramente e ancora così li mostrano le fotografie che documentano, nel tardo Ottocento, l'adattamento del complesso a sede del Corpo dei Pompieri, con la chiesa alterata da un grande portone aperto sul suo fianco per favorire l'intervento dei 'carri di volata' che qui stazionavano. Negli anni venti del Novecento l'intera fabbrica fu oggetto di un complesso intervento di restauro e di ricostruzione (1921-1922), ideato e voluto da Alfredo Lensi, direttore dell'Ufficio Comunale di Belle Arti, che portò al ripristino della bifora gotica e della merlatura del palazzo (chiaramente leggibili nella documentazione fotografica ottocentesca) e l'invenzione della scala esterna. Danneggiato nel corso dell'ultima guerra, l'edificio fu nuovamente restaurato e destinato a sede di vari enti, tra i quali l'Università Popolare. Sul prospetto dal lato di via delle Terme risultano ben leggibili le varie addizioni al nucleo più antico, da riconoscere nella porzione che fa angolo con il chiasso di San Biagio, che presenta arcate di conci al terreno e una parte superiore a filaretto di pietra, con finestre ad arco ribassato, il tutto coronato da merli. Per quanto la situazione attuale sia il risultato dell'intervento di restauro del 1921-1922, si deve quindi riconoscere qui il Palagio Vecchio dei Capitani, databile attorno al 1324 ed eretto su più antiche case degli Scolari e degli Spadi. Segue, alla sinistra di questa porzione, un fronte quattrocentesco, di quattro assi per tre piani, graffito a finto ammattonato e ricco di ferri da facciata (attualmente è qui l'accesso al Corpo della Polizia Municipale, zona centrale). Verso via del Capaccio si sviluppa poi per due assi il corpo già richiamato progettato da Filippo Brunelleschi. Sempre su questo lato sono uno scudo di pietra con l'insegna della Parte Guelfa e un tabernacolo di legno con un dipinto settecentesco raffigurante la Vergine con il Bambino. Per ulteriori notizie sulla fabbrica si veda alla scheda relativa a piazza di Parte Guelfa. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, pp. 583-584; Fantozzi 1843, p. 59, nn. 112-113; Firenze 1845, p. 158; Formigli 1849, p. 143; Firenze 1850, pp. 158-159; Stegmann-Geymüller 1885-1908, I, p. 25, tav. 5 (Brunelleschi); Elenco 1902, p. 249; Limburger 1910, n. 541; Garneri 1924, p. 81, n. XL; Chierici 1952-1957, I, 1952, p. 74; Thiem 1964, p. 136, n. 80, tav. 6; Limburger-Fossi 1968, n. 541; Palazzi 1972, p. 73, n. 121, p. 75, n. 125, p. 111, n. 207; Firenze 1974, p. 302; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 190; III, 1978, pp. 38-39; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 19, 25, 67-69; Stefano Bertocci in Firenze 1992, p. 51, n. 28; Trotta 1992, p. 31; Cozzi-Carapelli 1993, pp. 148-150; Zucconi 1995, p. 53, n. 54; Bertocci 1998, p. 193, nn. 180-181; Cesati 2005, II, pp. 453-454; Cesati (Piazze) 2005, pp. 156-159; Firenze 2005, p. 244; Adsi 2009/1, pp. 32-34.
Approfondimenti Il Palazzo di Parte Guelfa, in "Arte e Storia", XIX, 1900, 21, p. 139; Romualdo Pantini, Restauri fiorentini, in "Emporium", 1905, 22, pp. 225-238; Carlo Papini, Le celebrazioni del Centenario Dantesco, in "Arte e Storia", XL, 1921, 2, pp. 73-77; Carlo Papini, La celebrazione del Secentenario Dantesco, in "Arte e Storia", XL, 1921, 3, pp. 102-106; Il restauro del Palagio di Parte Guelfa, in "La Nazione", 26 ottobre 1922 (anche in Mauro Cozzi, Gabriella Carapelli, Edilizia in Toscana nel primo Novecento, Firenze, Edifir, 1993, pp. 201-203); Mario Salmi, Il palazzo della Parte Guelfa di Firenze e Filippo Brunelleschi, in "Rinascimento", II, 1951, 1, pp. 3-11; Diane Finiello Zervas, The Parte Guelfa Palace, Brunelleschi and Antonio Manetti, in "The Burlington Magazine", 1984, 126, pp. 494-499; Carlo Francini, La scala del Palazzo di Parte Guelfa, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 1999, 4, pp. 163-164; Giorgio Caselli, Sulla demolizione della volta di San Biagio, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", V, 1999 (2000), pp. 166-168; Sara Benzi, Luca Bertuzzi, Il Palagio di Parte Guelfa a Firenze, Firenze, Firenze University Press, 2006; Sara Benzi, Il palagio di Parte Guelfa. Giorgio Vasari, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, p. 190; Carla Balocco, Retrofitting energetico ed impianistico in edifici storici: l’esempio del Palagio di Parte Guelfa in Firenze, in "Bollettino ingegneri", LXI, 2013, 1/2, pp. 3-14.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: MFC-F-002269-0000 (veduta d'insieme della piazza di Parte Guelfa verso il palazzo, 1880-1890); ACA-F-017233-0000 (veduta dell'edificio dal lato di via delle Terme, 1915-1920); ACA-F-045605-0000 (veduta d'insieme della piazza di Parte Guelfa verso il palazzo, 1930 circa); ADA-F-040436-0000 (veduta della piazza di Parte Guelfa, 1940 circa); ARC-007034-0000, ARC-F-007055-0000, ARC-F-007060-0000 (danni prodotti dall'esplosione delle mine nell'agosto del 1944, 1944); ACA-F-049809-0000 (veduta d'insieme dei prospetti dei palazzi di Parte Guelfa e dell'Arte della Seta su via di Capaccio, aperta su Por Santa Maria a seguito delle distruzioni operate nell'agosto del 1944 dall'esercito tedesco in ritirata, 1950); ACA-F-055799-0000 (veduta d'insieme della piazza di Parte Guelfa verso il palazzo, 1963); CAL-F-004496-0000 (veduta d'insieme della piazza di Parte Guelfa verso il palazzo, 1996). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0038501, 0038503 (veduta d'insieme e particolare del soffitto ligneo della sala dei Capitani); 0066157, 0066160 (particolari dei prospetti); 0066974 (veduta d'insieme del salone del Brunelleschi); 0067006 (veduta d'insieme della piazza di Parte Guelfa con la chiesa e il palazzo); 0067179 (particolare del prospetto); 0116352 (veduta d'insieme della piazza di Parte Guelfa con la chiesa e il palazzo). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 9953 (veduta d'insieme di via di Capaccio con la loggetta vasariana, 1900 ca.); 6084, 6085, 6087, 6108, 65038, 126565 (vedute e particolari del palazzo dal lato di via di Capaccio prima dell'avvio dei lavori di restauro, 1921); 6110, 611, 6113, 6115, 6120, 6123, 6124, 126559, 126565, 128209, 128210, 128226, 128228, 128229, 128230, 128231 (documentazione relativa al cantiere del 1921-1923, 1922-1925); 6083, 6088, 6107, 65040, 128122, 128227, 118228 (vedute e particolari del palazzo dal lato di via di Capaccio dopo i lavori di restauro, 1923); 6101, 6103, 6117, 6123, 128233 (documentazione dei danni arrecati dall'esplosione delle mine poste dall'esercito tedesco in ritirata, con riprese da via Por Santa Maria, 1944-1946); 6105, 6112 (documentazione relativa a un intervento di restauro dal lato di via di Capaccio, 1954); 9558, 12091, 12093, 14559, 14560, 14561, 65088, 65242 (documentazione relativa a un intervento di restauro dal lato di via di Capaccio, 1971-1974); 14558 (veduta panoramica dell'edificio dal lato della piazza, 1974). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 35878, 35879, 35880, 35881, 35882, 35883, 35884, 35885, 35886, 35887, 35888 (vedute d'insieme e particolari della piazza di Parte Guelfa con la chiesa e il palazzo, 1967).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palagio di Parte Guelfa su Wikipedia, e dal sito ufficiale del palazzo. Online è reperibile anche il lavoro di Benzi e Bertuzzi (2006) citato in bibliografia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 01/05/2011
Data ultima modifica 19/10/2021
Data ultimo sopralluogo 16/05/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags graffito, ferro da facciata, tabernacolo, stemma civile.
Localizzazione
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