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Scheda Palazzo della Biblioteca Marucelliana Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via Camillo Cavour 41- 43- 45
Denominazione Palazzo della Biblioteca Marucelliana
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Marucelli, demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale).
Architetti - Ingegneri Dori Alessandro, Giovannozzi Innocenzo, Ciocchi Giovanni Filippo, Mazzoni Paolo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio fu costruito a partire dal 1748 nella zona già occupata dagli orti del palazzo Marucelli di via San Gallo, grazie al lascito di Francesco Marucelli, collezionista morto nel 1703, che comprendeva sia la sua ricca libreria sia una considerevole somma di denaro per accrescerla e per edificare un apposito locale per contenerla. Così, circa un secolo dopo, se ne riassumevano le vicende costruttive: "dopo diverse questioni e litigi fattosene il disegno dall'architetto Alessandro Dori romano, fu eseguito senza la menoma alterazione dall'architetto Innocenzo Giovannozzi fiorentino, e il 13 settembre 1752 fu aperta a pubblica utilità. Contiene circa 55.000 volumi, la maggior parte stampati, oltre una collezione di altri 170 in gran foglio di stampe pregiatissime di classici autori, l'unica che sia in Firenze dopo quella della Galleria" (Federico Fantozzi 1843). La costruzione, contigua al palazzo della famiglia ma senza che vi sia comunicazione tra le due fabbriche, era originariamente composta da un salone monumentale (lo 'stanzone') e da tre stanze a disposizione del pubblico. Facevano inoltre parte del complesso gli appartamenti del bibliotecario e del custode, posti in verticale sullo scalone d'ingresso (del complesso originario, oltre a numerosi disegni e piante, si conserva un notevole modello ligneo che attesta il progetto proposto da Alessandro Dori). Estintasi la famiglia Marucelli, la biblioteca si trasformò in fondazione e, con l'Unità d'Italia, passò al demanio dello Stato. "La vicenda realizzativa è esemplare per inquadrare lo spirito di castigatezza architettonica proprio del periodo della Reggenza. A un progetto di Giovan Filippo Ciocchi, ricco di ornamentazioni, statue e pilastrature, si preferì l'essenziale decoro del disegno del romano Alessandro Dori, che affidava a cauti suggerimenti formali la distinzione dell'edificio in mezzo agli imponenti palazzi dell'allora via Larga, concentrandosi invece su aspetti più strettamente funzionali... Il linguaggio spoglio della facciata vede come unici episodi decorativi gli oculi ovali del sovrapporta e di coronamento alla cartella marmorea con l'iscrizione. E' totalmente dissimulata l'articolazione dello spazio interno, in cui è elemento centrale il grande salone con la scaffalatura originale a due piani con ballatoio e i due portali di accesso incorniciati in marmo" (Rosamaria Martellacci in Firenze 1992). Per quanto riguarda le vicende conservative del complesso si segnalano la serie di ristrutturazione e ampliamenti risalenti agli anni cinquanta del Novecento, che hanno portato all'attuale assetto e dislocazione dei locali. I prospetti furono poi restaurati nel 1995 su progetto e direzione dei lavori dell'architetto Paolo Mazzoni, ugualmente responsabile, nel 2003, del restauro e consolidamento della copertura della sala principale. Negli interni si segnalano il grande salone di lettura con scaffalature settecentesche in legno intagliate e dorate, la sala mostre arredata con pregevoli mobili provenienti dagli appartamenti lorenesi di palazzo Pitti, e la sala di consultazione, dove furono adattate le scaffalature lignee provenienti dalla biblioteca Palatina. Attualmente la biblioteca, oltre all'originario edificio destinato ad ospitarla, occupa anche il contiguo palazzo Pegna e il piano terreno del palazzo Dardinelli Fenzi (si veda alle relative schede). Per ulteriori notizie, relative anche agli interni e al ricco patrimonio conservato, si rimanda al volume curato da Maria Prunai Falciani (1999), indicato in bibliografia.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 22; Cambiagi 1765, p. 34; Cambiagi 1771, p. 32; Cambiagi 1781, p. 29; Thouar 1841, pp. 172-173; Fantozzi 1842, p. 450; Fantozzi 1843, p. 85, n. 179; Firenze 1845, pp. 54-55; Formigli 1849, pp. 55-56; Firenze 1850, p. 289; Burci 1875, p. 139; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 128; Bigazzi 1886, p. 222; Limburger 1910, n. 449; Garneri 1924, p. 238, n. LI; Ginori Lisci 1972, I, pp. 365-372; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 228-229; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 167, n. 126; Zucconi 1995, p. 113, n. 173; Cesati 2005, I, p. 152; Alessandro Rinaldi in Atlante del Barocco 2007, p. 428, n. 154; Invernizi 2007, I, p. 117, n. 94; Paolini-Vaccaro 2011, pp. 82-84, n. 33.
Approfondimenti Sommario dei documenti appartenenti alla Fabrica della Libreria Marucelli, Roma, 1748; Disegni dimostrativi della Fabrica della Libreria Marucelli, Roma, 1748; Clementina Rotondi, La Biblioteca Marucelliana di Firenze, in "Labyrinthos", VII/VIII, 1988/89, 13-16, pp. 267-275; Letizia Cini, Grandi restauri per accogliere l'Europa, in "La Nazione", 20 novembre 1995; Biblioteca Marucelliana. Firenze, a cura di Maria Prunai Falciani, Firenze, Nardini per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 1999; Biblioteca Marucelliana, Firenze, in Paolo Mazzoni. Restauro su restauro, a cura di Paola Maresca, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 2014, pp. 164-165.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-009542-0000 (porta interna della biblioteca, 1890 circa).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito della Biblioteca Marucelliana (sezione Storia) e dalla voce Biblioteca Marucelliana su Wikipedia.
Codice SBAPSAE A_FI0012
ID univoco regionale 90480171338
Data creazione 30/11/2008
Data ultima modifica 02/05/2020
Data ultimo sopralluogo 06/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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