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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Piazza degli Strozzi 2
Denominazione Palazzo dello Strozzino
Altre denominazioni Palazzo di Palla Strozzi, palazzo delle Tre Porte, cinema teatro Savoia, cinema Odeon
Affacci via degli Anselmi 3r- 5r- 7r, via de' Sassetti 1, piazza de' Davanzati
Proprietà Strozzi, Chiari, Sindacato Immobiliare Toscano.
Architetti - Ingegneri Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Giuliano da Maiano, Brunelleschi Filippo, Coppedè Adolfo, Piacentini Marcello, Venturi Ghino.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio risulta definito nella sua prima configurazione di palazzo attorno alla metà del Quattrocento, con la riunificazione di alcune case già di vari membri della famiglia Strozzi e inglobando piazza Marmora, destinata a diventare il cortile della residenza. I lavori andrebbero datati secondo alcuni studiosi tra il 1425 e il 1434, per altri attorno o dopo il 1450, anno nel quale in effetti cade l'ulteriore acquisto di una casa poi compresa nella nuova fabbrica. Ugualmente discussa l'attribuzione dell'opera (anche per le difficoltà di leggere oggi il nucleo quattrocentesco a seguito delle alterazioni ottocentesche), che comunque si tende a ricondurre a Michelozzo di Bartolomeo per il piano terreno (pari a undici filari di bozze rustiche), e a Giuliano da Maiano, chiamato a proseguire il lavoro precedentemente iniziato e autore del primo piano (a bugnato liscio) e del cortile, comunque rimasto incompiuto. "La sua architettura è seria, maestosa, imponente, e sebbene da qualche moderno scrittore sia stata attribuita al Brunelleschi, dovendone giudicare allo stile in mancanza di documenti, inclinerei piuttosto a crederla del Michelozzi. Infatti se si confronta con quella di Palazzo Riccardi di via Larga, eretto indubitabilmente da questo architetto, vi troveremo il medesimo fare di bozze, di finestre e di cornici" (Fantozzi 1842). "La tecnica e la sensibilità dell'antico maestro di legname, rivelata dalla lavorazione delle bozze polite, dalla regolarità geometrica dei canaletti e degli spigoli, tal quale si riscontrano nel palazzo Spannocchi di Siena, confermano la presenza di Giuliano da Maiano, mentre il piano terreno suggerisce indubbiamente il nome di Michelozzo" (Chierici). Il perimetro dell'edificio venne stravolto con il piano di risanamento dell'antico centro approvato nel 1888: poco dopo si procedette all'abbattimento di una fetta dell'immobile per l'allargamento di via degli Anselmi e di una porzione sul retro per la creazione ex novo di un nuovo tratto di via de' Sassetti. Si procedette quindi all'abbattimento dei volumi prospettanti sul chiasso di piazza Marmora e verso Porta Rossa in modo da realizzare l'attuale piazza de' Davanzati. Attorno al 1914 venne messo a punto dall'architetto Adolfo Coppedè un progetto di radicale ridistribuzione degli spazi interni e di trasformazione del palazzo in teatro, e forse avviati i lavori, subito comunque interrotti a causa della prima guerra mondiale. Negli anni venti del Novecento, acquistato dal Sindacato Immobiliare Toscano (1919) e in sintonia con quanto già iniziato, il palazzo fu riadattato a teatro dall'architetto Marcello Piacentini con la collaborazione dell'architetto Ghino Venturi (cinema teatro Savoia, poi Odeon). Sull'intervento, attuato tra il 1920 e il 1922 e che portò alle realizzazione delle ulteriori facciate in stile quattrocentesco, si veda a via degli Anselmi e a via de' Sassetti. Per quanto riguarda la facciata su piazza degli Strozzi, questa si presenta organizzata su tre alti piani, con al terreno tre porte che scandiscono la superficie con le possenti bozze di pietre e le numerose e più tarde finestre di varia dimensione. I due piani superiori presentano sette assi di finestre bifore allineate su una fascia marcadavanzale a dentelli. Al centro della facciata è un grande scudo con il campo oramai illeggibile, pensato come sospeso a una mensola riccamente ornata. L'edificio ha subito restauri nel 1938, nel 1951 e, a seguito dei danni provocati dall'alluvione del 1966, nel 1968. Attualmente hanno tra gli altri sede nella fabbrica con accesso da questo lato The British Institute of Florence e l'Istituto Lorenzo de' Medici. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, p. 581; Fantozzi 1843, p. 71, n. 142; Firenze 1850, p. 139; Stegmann-Geymüller 1885-1908, IV, p. 16; Elenco 1902, p. 249; Ross 1905, p. 341; Limburger 1910, n. 675; Illustratore fiorentino (1912) 1911, pp. 101-103; Garneri 1924, p. 123, n. LXXIII; Chierici 1952-1957, I, 1952, p. 99; Thiem 1964, p. 65, n. 16; Limburger-Fossi 1968, n. 675; Palazzi 1972, p. 37, n. 56, p. 68, n. 110; Firenze 1974, p. 285; Gobbi 1976, p. 40, n. 26; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 69; III, 1978, p. 350; IV, 1978, p. 134; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 91, 96-97; Zucconi 1995, p. 65, n. 75; Cesati 2005, II, p. 665; Cesati (Piazze) 2005, p. 293; Firenze 2005, pp. 258-259; Insabato-Ghelli 2007, pp. 143, 282.
Approfondimenti Restauri, in "Arte e Storia", XXIII, 1904, 18, p. 113; Il palazzo dello Strozzino, in "Arte e Storia", XXXIII, 1914, 8, pp. 252-253; Pietro Roselli, Giuseppina Carla Romby, Osanna Fantozzi Micali, I teatri di Firenze, Firenze, Bonechi, 1978, p. 259; Mauro Cozzi, Progetto di ristrutturazione del palazzo dello Strozzino, in Rossana Bossaglia, Mauro Cozzi, I Coppedè, Genova, Sagep, 1982, p. 248; Miranda Ferrara, Palazzo Strozzi detto dello Strozzino, in Miranda Ferrara, Francesco Quinterio, Michelozzo di Bartolomeo, Firenze, Salimbeni, 1984, pp. 365-372; Gianluca Belli, Il Palazzo dello Strozzino, in Michelozzo scultore e architetto (1396-1472), atti del convegno internazionale ADSI (Firenze, Palazzo Vecchio e Palazzo Gerini, 2-5 ottobre 1996) a cura di Gabriele Morolli, Firenze, Centro Di, 1998, pp. 35-44; Roberto Corazzi, Le cupole sotto il cielo di Firenze, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2018, p. 136; Gianluca Belli, Paramenti bugnati e architettura nella Firenze del Quattrocento, Firenze, University Press, 2019, p. 409, n. 43, figg. 11, 45, 140-142 (ma si vedano anche i rimandi al testo tramite l'indice analitico della pubblicazione).
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-008544-0000 (veduta d'insieme di questo lato della piazza con il prospetto del nostro edificio in scorcio, 1890 circa); ACA-F-03022A-0000 (veduta d'insieme della facciata, 1890 circa); ACA-F-055804-0000 (veduta d'insieme della facciata, 1963). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 180010, 180011, 180016 (insieme e particolari del prospetto, 1994); 186943 (stemma policromo dell'androne, 1996); 186944 (stemma sulla cantonata, 1996); 186945 (particolare di una finestra al primo piano, 1996); 186946 (veduta angolare del prospetto dell'edificio, 1996). Archivio Foto Locchi, Firenze: 1950-L493-2 (veduta dell'ingresso del cinema teatro, 1950).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzi di Firenze su Wikipedia e dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito).
Codice SBAPSAE FI1134
ID univoco regionale 90480170105
Data creazione 23/11/2008
Data ultima modifica 04/04/2021
Data ultimo sopralluogo 20/07/2015
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags teatro, cinema, stemma familiare.
Localizzazione
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