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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Via Maggio 7
Denominazione Palazzo Ricasoli Firidolfi
Altre denominazioni Palazzo Ridolfi
Affacci via de' Vellutini
Proprietà Velluti, Ridolfi di Piazza, Firidolfi, Ricasoli Firidolfi, Ricasoli Corsini.
Architetti - Ingegneri Baccio d'Agnolo (Bartolomeo Baglioni, d.), Francolini Felice, Ricasoli Firidolfi Alberto, Matas Niccolò.
Pittori - Scultori - Decoratori Sansovino Jacopo, Vasari Giorgio, Rossellino Bernardo (Bernardo Gamberelli, d.), Rabbuiati Pietro.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'attuale edificio risulta fatto costruire attorno al 1520 dal senatore Giovanni Francesco Ridolfi (ad occupare un'area già segnata da proprietà dei Velluti, dei Migliori e di altri) su un progetto che la letteratura dice riconducibile all'ambiente di Baccio d'Agnolo. Secondo la testimonianza di Giorgio Vasari, per questa casa Jacopo Sansovino aveva fatto una bellissima arme scolpita in pietra sorretta da due putti (segnalati come di "maraviglioso artifizio" da Francesco Bocchi), poi rimossa e da riconoscere in quella ora sul palazzo Ridolfi di questa stessa via al numero civico 17. Nel 1756 un altro Gian Francesco Ridolfi vendette a Maria Lucrezia Firidolfi, nata Michelozzi, il palazzo, che rimase a questa famiglia fino al 1818 quando Lucrezia, ultima dei Firidolfi, si maritò con Gian Francesco Ricasoli, riunendo così in un nuovo ceppo famiglie che avevano una lontana comune origine. Ai primi del Novecento la proprietà passò, sempre per via ereditaria, ai Ricasoli Corsini. La facciata si presenta a tre piani organizzati su sei assi (il quinto tamponato), con finestre inginocchiate al piano terreno (di più tarda realizzazione, databili presumibilmente ai primi del Seicento) e ad arco ai piani superiori, queste ultime incorniciate da bugne di pietra serena e poste su un ricorso sempre in pietra di notevole aggetto. L'angolo con via de' Vellutini, marcato da bozze sempre in pietra, presenta un bel ferro porta bandiera con anello e, in alto, una mensola a foglie d'acanto con nastri svolazzanti che un tempo sosteneva lo scudo con le armi dei Ridolfi. Al centro del fronte un altro scudo mostra invece le armi della famiglia Ricasoli (fasciato di sei pezzi d'oro e di rosso, al leone attraversante d'azzurro) e dei Firidolfi (d'argento alla banda di rosso, caricata in alto di una stella a otto punte d'oro), in ragione del già ricordato matrimonio del 1818. Il cortile è forse lo spazio più suggestivo del palazzo e quello che meglio restituisce la sua dimensione originaria: presenta tre lati porticati e uno con semivolte ad arco che sorreggono l'aggetto del piano superiore (recentemente il tutto è stato arredato con mensole e busti in gesso). Le colonne e i peducci in pietra serena hanno capitelli compositi particolarmente elaborati e di notevole fattura, nei quali ricorrono sia l'arme dei Ridolfi (d'azzurro, al monte di sei cime d'oro alla banda diminuita attraversante di rosso) sia una figura, interpretata come San Giovanni Battista, protettore del senatore Giovanni Francesco. I prospetti sullo stesso cortile sono decorati da ricorsi con dentelli e cornici in pietra: all'ultimo piano era una loggetta, ora tamponata e documentata dalle semicolonne che si stagliano sulle superfici intonacate. Da un arco sul fondo, in asse con il portone, si accede a una piccola corte dove si conserva una fontana a muro decorata con spugne secondo il gusto manierista. Negli interni la letteratura segnala una piccola cappella decorata con Scene del Nuovo Testamento (includenti ritratti di membri della famiglia Ridolfi) più volte ricondotta a Giorgio Vasari. Sull'altare della stessa si trova una Madonna con il Bambino e San Giovanni del Rossellino. In altri ambienti varie guide della prima metà dell'Ottocento (si veda, ad esempio Firenze 1845) segnalano una sala con pitture murali di Pietro Rabbuiati che "si riguarda dagl'intendenti quale capo d'opera di questo artista". Tanto la facciata quanto il cortile sono stati restaurati nel tardo Ottocento, su progetto dell'ingegnere Felice Francolini coadiuvato dallo stesso Alberto Ricasoli Firidolfi, anch'esso architetto e allievo di Niccolò Matas. Al 1904 è documentato un intervento di ripristino della gronda e, al 1928, la riduzione a sporto di una rosta su via de' Vellutini (Limburger-Fossi 1968). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 173-174; Firenze 1828, p. 213; Fantozzi 1843, pp. 251-252, n. 628; Firenze 1845, p. 250; Formigli 1849, p. 215; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 324; Stegmann-Geymüller 1885-1908, X, pp. 4-7, tav. 9; Elenco 1902, p. 256; Limburger 1910, n. 600; Illustratore fiorentino (1912) 1911, pp. 114-115; Garneri 1924, p. 306, n. LX; Bertarelli 1937, p. 289; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 190; Limburger-Fossi 1968, n. 600; Bucci-Bencini 1971-1973, IV, 1973, pp. 85-89; Borsook 1972, pp. 294, 308-309; Ginori Lisci 1972, II, pp. 711-718; Firenze 1974, p. 318; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 183; Cresti-Zangheri 1978, pp. 103, 202; Vannucci 1995, pp. 323-324; Cesati 2005, I, p. 364; Firenze 2005, p. 450.
Approfondimenti Martin Hirschboek, Florentinische Palastkapellen unter den ersten Medici-Herzögen (1537-1609): verborgene Orte frommer Selbstdarstellung und konfessioneller Identität, Berlin, Dt. Kunstverl., 2011.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6464 (veduta del prospetto principale di scorcio, 1930 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 54139, 54140, 54141 (vedute d'insieme e particolari del prospetto principale, 1970); 54142 (particolare con lo stemma posto in facciata, 1970); 54432, 54433, 54434, 54435, 54436, 54437 (vedute d'insieme e particolari dei cortili, 1970); 156617, 156618, 156619, 156620, 156621 (vedute degli spazi interni con riferimento agli elementi architettonici e alle superfici affrescate, 1989); 156622 (veduta del cortile, 1989); 156623, 156624 (scorci del vano scale, 1989); 156625 (veduta di uno spazio interno affrescato, 1989); 175111, 175112 (vedute degli spazi interni, 1994); 175113 (veduta della scala di accesso ai piani, 1994); 175114 (veduta di uno dei prospetti del cortile, 1994); 175115, 175116, 175117, 175118, 175119, 175120, 175121, 175122, 175123, 175124, 175125 (vedute degli spazi interni con riferimento agli elementi architettonici e alle superfici affrescate, 1994); 175126 (particolare della cantonata, 1994); 175127 (particolare di una colonna del cortile, 1994); 175128, 175129, 175130, 175131, 175132, 175133, 175134, 175135, 175136, 175137 (vedute degli spazi interni con riferimento agli elementi architettonici e alle superfici affrescate, 1994); 175138 (veduta d'insieme del prospetto, 1994); 175139 (veduta della parte basamentale del prospetto, 1994); 175140 (particolare di un affresco negli spazi interni, 1994); 175141, 175142 (particolari con peducci negli spazi interni, 1994); 175143 (particolare con lo stemma posto in facciata, 1994); 175144 (veduta d'insieme del prospetto, 1994); 175145 (particolare con il portale, 1994); 175146 (scorcio del cortile, 1994); 177777 (particolare di un affresco della cappella, 1994); 178660, 178661, 178662, 178663, 178664, 178665, 178666, 178667, 178668 (particolari degli affreschi e delle decorazioni della cappella, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Ricasoli Firidolfi su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI1056
ID univoco regionale 90480170043
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 17/09/2020
Data ultimo sopralluogo 17/09/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags ferro da facciata, scudo familiare, cortile, fontana.
Localizzazione
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