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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Lungarno Amerigo Vespucci 8I
Denominazione Palazzo Bonaparte
Altre denominazioni Hotel d'Italie, Hotel de la Ville, Hotel Excelsior d'Italie, albergo Excelsior, Hotel Westin Excelsior
Affacci piazza d'Ognissanti 3, borgo d'Ognissanti 17
Proprietà Della Rena, Bonaparte, Martellini, Kraft, Starwood Hotels & Resortes, Marriott.
Architetti - Ingegneri Martelli Giuseppe, Giusti Ugo, Baroni Nello, Tempestini Maurizio, Porcinai Pietro.
Pittori - Scultori - Decoratori Meucci Vincenzo, Del Moro Lorenzo, Giovannozzi Ezio.
Uomini illustri Ouida (Maria Louisa de la Ramée, d.), Rubinstein Arthur, Chaplin Charlie, Sagan Françoise, Welles Orson, Ford Henry.
Note storiche Erano qui in origine alcune proprietà dei Della Rena, compreso un palazzo segnalato per una serie di decorazioni murali a quadratura realizzate attorno al 1730 da Vincenzo Meucci e Lorenzo Del Moro, e che forse aveva il prospetto principale su borgo Ognissanti. L'incisione di Giuseppe Zocchi del 1744 che illustra la chiesa e la piazza di Ognissanti mostra su questo lato un esteso fabbricato, alto tre piani e sviluppato per almeno quindici assi (quanti se ne contano nella veduta), con un solo e modesto ingresso dal lato prospiciente l'Arno. Fu probabilmente parte di questo l'edificio che Carolina Bonaparte vedova di Giovacchino Murat già re di Napoli acquistò nel 1832, "e fece ridurre per sua abitazione all'architetto Giuseppe Martelli l'anno 1835, e il 18 maggio 1839 vi terminò i suoi giorni" (Fantozzi 1843). Successivamente l'edificio, assieme ad altre fabbriche circostanti, fu ridotto ad alberghi a formare due distinte strutture ricettive, modificando radicalmente la costruzione del Martelli. Al tempo di Federico Fantozzi abbiamo testimonianza della presenza qui dell'Hotel d'Italie (dove nel 1871 avrebbe soggiornato la scrittrice inglese Maria Louisa de la Ramée, nota con lo pseudonimo Ouida) affiancato dall'Hotel de la Ville, presumibilmente quest'ultimo con affaccio sulla piazza, il precedente con accesso da borgo Ognissanti e affaccio sul lungarno. Nel 1883 Gérard Kraft, figlio dell'albergatore bernese Johann Kraft, acquistò l'Hotel d'Italie e, nel 1897, il vicino Hotel Royal de la Paix (si veda a palazzo Giuntini di piazza d'Ognissanti), imponendosi con queste due proprietà tra i maggiori albergatori fiorentini. Nel 1910 lo stesso Kraft acquistò anche l'Hotel de la Ville, ugualmente gestito da imprenditori svizzeri, unendolo all'albergo Italia con importanti lavori di ampliamento e ridistribuzione degli spazi interni. In particolare risulta presso l'archivio storico del comune di Firenze la documentazione inerente una soprelevazione di due piani dal lato di borgo Ognissanti, di uno dal lato del lungarno. Nello stesso 1910 Walther Limburger segnala la presenza sulla piazza e sul lungarno dell'Hotel Excelsior d'Italie, nuova denominazione della struttura nata dalla fusione delle due precedenti. Agli anni compresi tra il 1927 e il 1930 (poco dopo un ulteriore intervento di ristrutturazione degli interni condotto su progetto dell'architetto Ugo Giusti), si data il rinnovamento di buona parte della decorazione degli spazi interni, con affidamento dei lavori a Ezio Giovannozzi, del quale ci restano il notevolissimo lucernario del salone interno e le vetrate della sala da pranzo, e ancora due affreschi (firmati) con scene allegoriche. Al 1951 si data invece un progetto per il roof garden redatto da Nello Baroni e Maurizio Tempestini poi non attuato, così come mai realizzato un progetto di sistemazione della terrazza richiesto al paesaggista Pietro Porcinai nel 1969 (si segnala comunque l'attuale roof garden dal quale si gode una delle più ampie e suggestive vedute della città). Acquistata nel 1958 dalla Ciga la struttura fu interessata da ulteriori e importanti opere di ristrutturazione, tese a mantenere l'albergo tra i più ambiti dalla clientela internazionale. Attualmente è sede dell'Hotel Westin Excelsior. Tra le firme degli ospiti alcune dei nomi più illustri del Novecento, da Arthur Rubinstein a Charlie Chaplin, da Françoise Sagan a Orson Welles a Henry Ford. Sull'angolo tra la piazza e il borgo Ognissanti è un tabernacolo in pietra settecentesco (datato 1771), evidentemente qui rimontato dopo i lavori ottocenteschi di risistemazione del luogo: conserva un pregevole stucco policromato da ricondurre alla seconda metà del Quattrocento raffigurante la Madonna con il Bambino, restaurato nel 2009 per interessamento del Lions Club Firenze di Bagno a Ripoli.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, p. 551; Fantozzi 1843, p. 31, n. 32; Firenze 1845, p. 132; Formigli 1849, p. 121; Firenze 1850, p. 476; Limburger 1910, n. 118; Illustratore fiorentino (1911) 1910, pp. 50, 54; Garneri 1924, p. 113, n. LI; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 259; Salvadori Guidi 1996, pp. 16-18, n. 18; Cesati 2005, II, p. 430; Cesati (Piazze) 2005, p. 150; Insabato-Ghelli 2007, p. 360; Ermini-Sestini 2009, pp. 109-112, n. 24; Paolini 2013, p. 104-105.
Approfondimenti Guido Carocci, I Tabernacoli di Firenze, in "Arte e Storia", XXIII, 1904, 22/23, pp. 147-148; Maddalena Trionfi Honorati, Le case dei Bonaparte a Firenze negli anni dell'esilio, in "Antichità Viva", V, 1966, 2, pp. 64- 80; Antonio Ugolini, Le vetrate artistiche a Firenze fra Ottocento e Novecento. Guida e itinerari, Edifir, 2002, p. 26; Silvia Ciappi, Vetro e vetrate a Firenze, in La grande storia dell'artigianato, VI, Il Novecento, a cura di Gloria Fossi, Firenze-Milano, Giunti Editore, 2003, pp. 102-131; Verusca Gallai, Per Lorenzo Del Moro: nuove opere su tela, in Realtà e illusione nell'architettura dipinta: quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, atti del Convegno (Lucca, 26- 28 maggio 2005) a cura di Fauzia Farneti e Deanna Lenzi, Firenze, Alinea, 2006, pp. 207-212; Claudio Cordoni, Maurizio Tempestini Interior Architect (1908-1960), Firenze, Edifir, 2010, p. 75 n. 165; Carlotta Lenzi Iacomelli, Vincenzo Meucci (1694-1766), Firenze, Edifir 2014, p. 251; Claudio Cordoni, Firenze, Lungarno Corsini 6: lo studio Baroni, Tempestini, Porcinai, Firenze, Edifir, 2017, pp. 128-129 (Roof Garden del Grand Hotel Excelsior); Laura Mugnai, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 46-49 (Westin Excelsior Florence); Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 379-380.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: AVQ-A-003862-0020 (veduta d'insieme della piazza con il prospetto del palazzo dal lato del lungarno, 1865 circa); ACA-F-055765-0000 (veduta d'insieme della piazza con il prospetto del palazzo dal lato del lungarno, 1965 circa). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 51519 (veduta del tabernacolo in angolo tra la piazza e borgo Ognissanti, 1973). Archivio fotografico SBAP: 34335, 34336, 34337, 34338, 34339, 34340, 34341, 34343 (vedute d'insieme del prospetto dal lato del lungarno, 1967); 34344 (veduta d'insieme del complesso presa dal campanile della chiesa di Ognissanti, 1967).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Bonaparte su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL), dal sito promosso dal Comune di Firenze relativo agli esercizi storici del territorio e dal sito ufficiale dell'Hotel.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 05/05/2011
Data ultima modifica 16/10/2021
Data ultimo sopralluogo 05/05/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags tabernacolo, albergo, comunità straniera (francese, inglese, americano).
Localizzazione
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