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Quartiere Santa Maria Novella (Cascine)
Ubicazione Lungarno Amerigo Vespucci 36
Denominazione Villa Favard
Altre denominazioni Palazzo Favard, villa Mortara
Affacci via Palestro 2, via Montebello, via Curtatone 1
Proprietà de Bacheville Favard, Ciampolini, Massai, Mortara, Università degli Studi di Firenze, Ente Cassa di Risparmio.
Architetti - Ingegneri Poggi Giuseppe, Giustiniani Paolo.
Pittori - Scultori - Decoratori Mussini Cesare, Gatti Annibale, Bandinelli Olinto, Morini Francesco, Barbetti Angelo, Barbetti Rinaldo.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si tratta di una delle opere maggiori di Giuseppe Poggi e di uno dei più significativi esempi di architettura privata del periodo: chiaramente ispirata a modelli propri delle residenze suburbane fiorentine del Cinquecento, si presenta autonoma rispetto agli allineamenti viari - vinti gli ostacoli posti dall'amministrazione comunale -, aperta alla luce del lungarno e circondata da un giardino che le conferisce, nonostante il tessuto urbano nel quale si colloca (e nonostante sia sempre stata indicata dal Poggi come 'palazzo'), la dignità di villa. Costruita a partire dal 1857 per la baronessa Fiorella di Anselmo de Bacheville Favard de Langlade, dopo la morte della stessa (1889) e in mancanza di eredi, fu messa all'asta e acquistata con tutti i suoi ricchissimi arredi dall'antiquario ed immobiliarista Vincenzo Ciampolini. Passata per varie mani, nel 1926, al tempo della proprietà Mortara, rischiò di essere abbattuta per fare spazi a un casamento, fatto questo scongiurato sia grazie alla campagna di stampa promossa dai quotidiani locali, sia dal veto posto dalla Soprintendenza ai Monumenti (con il coinvolgimento diretto di Giovanni Poggi e di Ezio Cerpi). Successivamente pervenuto all'Università degli Studi di Firenze, l'edificio è stato a lungo sede della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università degli Studi di Firenze. Nel 2004 è stato acquistato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e interessato da un importante cantiere di restauro, chiuso nel 2011, diretto dall'ingegnere Paolo Giustiniani e finalizzato a fare della villa la nuova sede del Polimoda (International Institute Fashion Design and Marketing), che qui ha sede dal 2012 e che ha destinato la villa a uffici, e servizi per gli studenti, sala conferenze e biblioteca. L'edificio si sviluppa internamente per quattro piani, ma esternamente si mostra organizzato su due soli livelli, caratterizzati da finestre con timpani triangolari al primo piano e curvilinei al secondo. "Rigoroso l'impianto planimetrico e il disegno delle facciate giocate sull'uso di finestre ad arco, fiancheggiate da aperture minori rettangolari timpanate; verso l'Arno il fronte presenta un loggiato poco profondo, formato da un colonnato a due piani, mentre il prospetto opposto si articola e si protende a formare un portico coperto per l'accesso protetto delle carrozze; un coronamento a balaustra nasconde il tetto" (Gobbi 1976). Rispetto agli esterni, sufficientemente ossequiosi della tradizione, gli interni, ultimati nel 1861, rispecchiano il gusto proprio degli hotels parigini del tempo di Napoleone III, con belle pitture a encausto di Cesare Mussini e altri dipinti murali di Annibale Gatti e Olinto Bandinelli. Rimangono inoltre vari elementi di arredo realizzati dall'intagliatore fiorentino Francesco Morini e della bottega di Angelo e Rinaldo Barbetti, ugualmente rappresentativi di un décor degli interni di grande ricchezza e di gusto internazionale. Del complesso fa ugualmente parte l'edificio delle scuderie, posto alle spalle della villa, ugualmente restaurato e, negli interni, ristrutturato con la creazione di un terzo piano sottotetto che ha consentito di ottenere diciassette aule e due laboratori, oltre ad aree di servizio a disposizione di studenti e docenti (il tutto inaugurato nel 2011).
Bibliografia
dettaglio
Burci 1875, p. 171; Garneri 1924, p. 108, n. XLIII; Firenze 1974, p. 297; Gobbi 1976, p. 19, n. 3; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 259; Trotta 1988, p. 77; Cozzi 1992, pp. 163-165; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 185, n. 141; Zucconi 1995, p. 116, n. 183; Cesati 2005, II, p. 724; Firenze 2005, p. 435; Insabato-Ghelli 2007, p. 299; Brunori 2012, p. 69, n. 12; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 163-164.
Approfondimenti Giuseppe Poggi, Disegni di fabbriche eseguite per commissione di particolari, Tipografia G. Barbèra, 1886; Firenze, Catalogue des Objets d'art et d'ameublement de la Villa Favard a Florenze, Roma, 1893; Galleria Materazzi. Vendita all'asta di tutto l'arredamento della Villa Favard Lung'Arno Vespucci 22, Firenze, Modigliani Rossi, 1926; A proposito della villa Favard: una questione di decoro e di bellezza, in "Il Nuovo della Sera", 10 settembre 1926; Salviamo villa Favard, in "il Nuovo Giornale", 11 settembre 1926; F. Aubert, F. Borsi, Fiorella Favard de l'Anglade e le sue ville, Firenze 1983; Claudio Paolini, Angiolo Barbetti arredatore, in "MCM", 1985, 1, pp. 46-50; Claudio Paolini, Le virtù dell'intaglio, in "MCM", 1985, 2, pp. 49-54; Claudio Paolini, Francesco Morini, mobiliere, intagliatore e decoratore fiorentino, in "Fimantiquari", 1992, 1, pp. 43-50; Ferruccio Ferragamo, Polimoda e Villa Favard: due eccellenze toscane, in "I Fatti", rivista dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, giugno 2012, 68, pp. 9-11.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: AVQ-A-003862-0023 (veduta d'insieme d'angolo, 1865 circa); ACA-F-046413-0000 (veduta del prospetto principale, 1930 circa); ACA-F-046414-0000, ACA-F-046415-0000, ACA-F-046416-0000, ACA-F-046417-0000, ACA-F-046418-0000, ACA-F-046419-0000, ACA-F-046420-0000, ACA-F-046421-0000, ACA-F-046422-0000, ACA-F-046423-0000, ACA-F-046424-0000, ACA-F-046425-0000, ACA-F-04422A-0000 (vedute delle sale interne, 1930 circa); ACA-F-029282-0000, ACA-F-029283-0000, ACA-F-029284-0000 (vedute d'insieme dei singoli prospetti esterni, 1920-1930); ARC-F-006389-0000 (veduta del lungarno Amerigo Vespucci con il prospetto della villa, 1945-1955); BEN-F-002729-0000 (veduta d'insieme del prospetto principale, 2002 circa); BEN-F-009912-0000 (veduta d'insieme del prospetto principale); BEN-F-010520-0000, BEN-F-014264-0000, BEN-F-014642-0000, BEN-F-014643-0000, BEN-F-014644-0000 (particolari dei prospetti), BEN-F-006960-0000, BEN-F-006961-0000, BEN-F-006962-0000, BEN-F-006963-0000, BEN-F-010510-0000, BEN-F-010511-0000, BEN-F-010512-0000, BEN-F-010513-0000, BEN-F-010514-0000, BEN-F-010515-0000, BEN-F-010516-0000, BEN-F-010517-0000, BEN-F-010521-0000, BEN-F-010522-0000, BEN-F-010523-0000, BEN-F-010524-0000, BEN-F-010525-0000, BEN-F-014636-0000, BEN-F-014637-0000, BEN-F-014639-0000, BEN-F-014640-0000, BEN-F-014645-0000 (vedute degli spazi interni con particolari degli elementi d'arredo e delle decorazioni murali).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Villa Favard su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 16/11/2008
Data ultima modifica 04/10/2020
Data ultimo sopralluogo 05/05/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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