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Scheda Palazzo Bardi alle Grazie Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via de' Benci 5
Denominazione Palazzo Bardi alle Grazie
Altre denominazioni Palazzo Bardi Busini, palazzo Bardi di Vernio, palazzo Bardi Serzelli
Affacci via Vincenzo Malenchini, via dei Vagellai 1
Proprietà Busini, Bardi, Bardi Serzelli, Bardi Immobiliare Srl.
Architetti - Ingegneri Brunelleschi Filippo, Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Giuliano da Maiano.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Bardi Giovanni.
Note storiche L'edificio fu fatto erigere, probabilmente ad opera di Filippo Brunelleschi, attorno al 1430 dalla famiglia dei banchieri Busini, che circa dieci anni prima aveva acquistato l'antico 'casamentum' che qui insisteva per la notevole cifra di 2150 fiorini: è quindi evidente la sua grande importanza nel testimoniare, circa quindici anni prima della costruzione di palazzo Medici di via Larga ad opera di Michelozzo di Bartolomeo, il definirsi della tipologia del palazzo rinascimentale in un momento di significativa crescita urbana promossa dai ceti dirigenti del tempo. Passato di proprietà ai Bardi nel 1483 (che già nel secolo precedente avevano significative proprietà di là dal ponte) fu poco dopo completato, forse con il concorso di Giuliano da Maiano, chiudendo le grandi aperture sul fronte che davano accesso a vari locali adibiti a botteghe (una successione di fornici è ancora apprezzabile su via Malenchini e due permangono su via dei Vagellai). Da sottolineare come i lavori, databili tra il 1488 e il 1498, pur giungendo ad esiti formalmente diversi, si sviluppassero in parallelo con quelli dell'antistante palazzo Corsi, ugualmente volti a convertire la più antica struttura medievale in un palazzo adeguato alla nuova concezione rinascimentale. Estintasi la linea diretta della famiglia ai primi dell'Ottocento, l'edificio passò ai Bardi Serzelli, che l'hanno abitato fino al 1954, anno della morte del conte Alberto. Successivamente affittato alla Provincia di Firenze, è stato da questa scelto negli anni settanta per ospitare il Terzo Liceo Scientifico statale. Nel 1983 ha subito il rifacimento degli intonaci sul fronte di via Malenchini. A partire dal 1990 circa, oramai liberato dalla presenza della scuola e acquistato da una società immobiliare, è stato interessato da un complesso cantiere finalizzato al recupero della fabbrica e alla suddivisione in appartamenti dei grandi ambienti interni, conclusosi nel 2007. La semplice ma armoniosa facciata, sviluppata su tre alti piani e interamente graffita con una finta muratura a conci rinnovata nel 1885 (al tempo della proprietà di Ferdinando Bardi, comunque da considerare sostanzialmente fedele alle preesistenze), quindi restaurata e integrata nell'ambito del recente intervento, presenta ai lati due scudi con le armi, oramai consunte ma ancora ben leggibili, della famiglia Busini (d'azzurro, a tre fasce increspate d'oro, e alla banda attraversante di rosso, caricata di tre rose d'argento). Da segnalare sul fronte anche la lapide che ricorda come, in questo palazzo, Giovanni Bardi conte di Vernio avesse riunito verso il 1580 la Camerata fiorentina di casa Bardi, in seno alla quale nacque il melodramma. Di rilievo l'androne, chiuso sul fondo da una elegante cancellata (presumibilmente databile al Settecento) con sulla rosta l'arme dei Bardi (d'oro, alla banda di losanghe accollate di rosso) accostata da due aquile. E ancora si veda il bel cortile con arcate a tutto sesto che danno origine a un porticato sui quattro lati, con colonne che presentano un'altezza doppia rispetto all'intercolumnio, in modo da determinare un particolare senso di slancio verso l'alto. "Si osservi anche il sonoro androne d'ingresso, con volte a crociera su capitelli pensili strettamente analoghi a quelli del palazzo di Niccolò da Uzzano; o lo splendido episodio dei capitelli delle colonne del cortile stesso, che presentano un singolare episodio di protocorinzio appunto brunelleschiano, cui non a caso rispondono i capitelli del cortile della casa di Apollonio Lapi, posta in via del Corso 13, egualmente attribuita all'esordio professionale di Filippo: per la qual cosa piacerebbe datare pure il prezioso testo architettonico protobrunelleschiano di palazzo Bardi anche a prima del 1420" (Gabriele Morolli). Sul lato di via Vincenzo Malenchini è un modesto tabernacolo fornito di lanterna, documentato da alcune carte dell'archivio storico del Comune di Firenze in ragione di un restauro effettuato dalla proprietà nel 1905. Vista l'importanza di questo e degli altri edifici che prospettano sulla via, dispiace l'asfaltatura della strada, originariamente lastricata, che interrompe la continuità della visione dello scorcio urbano, tra i più significativi della Firenze rinascimentale. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1913.
Bibliografia
dettaglio
Thouar 1841, p. 345; Burci 1875, p. 108; Carocci 1897, 141; Elenco 1902, p. 252; Ross 1905, p. 42; Schiaparelli 1908, pp. 29-30, fig. 27; Limburger 1910, n. 74; Bertarelli 1922, p. 84; Garneri 1924, p. 146, n. XXVI; Bertarelli 1937, p. 168; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 120; Barfucci 1958, p. 132; Thiem 1964, pp. 58-59, n. 11, tav. 20; Limburger-Fossi 1968, n. 74; Bucci-Bencini 1971-1973, I, 1971, pp. 113-118; Ginori Lisci 1972, II, pp. 609-615, p. 670; Fanelli 1973, I, pp. 141-142, 203, 239, 240; II, p. 52, fig. 280; Firenze 1974, p. 178; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 117; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 73-75; Gabriele Morolli in Firenze 1992, p. 72, n. 44; Vannucci 1995, pp. 39-41; Zucconi 1995, p. 64, n. 71; Cesati 2005, I, p. 68; Firenze 2005, p. 411; Pecchioli 2005, pp. 150-153; Invernizi 2007, I, p. 68, n. 48; Paolini 2008, pp. 64-66, n. 74; Paolini (Benci) 2008, pp. 42-45, n. 4; Paolini 2009, pp. 77-79, n. 84; Romby-Rovida 2012, pp. 35-36.
Approfondimenti Guido Carocci, Palazzo Digerini-Nuti in Via Ghibellina in "Arte e Storia", XVIII, 1899, 1, pp. 3-4; Gigi Salvagnini, La guerra degli sporti, in "Granducato", 1976, pp. 3-12; Carlotta Bigagli, Valeria d'Aquino, Alessandro Palchetti, Firenze. Palazzo Busini Bardi, in "Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana", 2005, 1, pp. 104-106; Alessandro Palchetti, Firenze. Palazzo Busini Bardi, in "Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana", 2006, 2, pp. 92-95; Gianluca Belli, Paramenti bugnati e architettura nella Firenze del Quattrocento, Firenze, University Press, 2019, p. 406, n. 9, fig. 66 (ma si vedano anche i rimandi al testo tramite l'indice analitico della pubblicazione).
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-021286-0000 (veduta d'insieme del prospetto principale, 1930-1930); BGA-F-021287-0000 (veduta del cortile, 1920-1930). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0017315 (particolare del portale); 0066146 (particolare del capitello di una colonna del cortile). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 306 (scorcio del cortile, 1940 circa); 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 316 (particolari delle robbiane e degli elementi decorativi del cortile, 1940 circa); 95924, 95925, 95926, 95927 (vedute d'insieme e particolari dei prospetti, 1979); 95928, 95929, 95930 (vedute d'insieme del cortile, 1979); 95931, 95932, 95933 (particolari del prospetto con gli stemmi, 1979); 95934, 95935, 95936 (particolari delle robbiane del cortile, 1979); 96736, 96737, 96738, 96739, 96740, 96741, 96742, 96743, 96744, 96745 (vedute degli spazi interni, 1979); 110549, 110550, 110551, 110552, 110553, 110554, 110555, 110556, 110557, 110558, 110559, 110560, 110561, 110562, 110563 (vedute degli spazi interni sistemati ad aule scolastiche, 1981); 178576 (veduta d'insieme del cortile, 1994); 178577, 178578, 178579 (vedute degli spazi interni, 1994); 178580 (particolare del portale d'ingresso, 1994); 178581 (veduta d'insieme del cortile, 1994); 178582, 178583, 178584, 178585, 178586, 178587, 178588, 178589, 178590, 178591, 178592, 178593 (vedute degli spazi interni, 1994); 178594 (veduta d'insieme del prospetto su via de' Benci, 1994); 178595 (particolare della lapide in facciata, 1994); 178596 (particolare di uno stemma negli spazi interni, 1994); 178597 (veduta d'insieme del prospetto su via de' Benci, 1994); 178598, 178599, 178600, 178601, 178602 (veduta degli spazi interni, 1994); 178603 (particolare di uno degli stemmi in facciata, 1994); 178604, 178605, 178606, 178607 (vedute degli spazi interni affrescati, 1994); 178608 (particolare di uno degli stemmi in facciata, 1994); 212037, 212038, 212039, 212040, 212041, 212042, 212043, 212044 (vedute d'insieme del cortile e dei relativi prospetti, 2002); 212045, 212046 (particolari delle robbiane presenti nel cortile, 2002); 212047 (veduta dell'androne, 2002); 212048, 212049, 212050 (particolari di elementi decorativi del cortile, 2002).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Bardi alle Grazie su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI1011
ID univoco regionale 90480170012
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 04/04/2021
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags graffito, lapide, stemma familiare, tabernacolo.
Localizzazione
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