NewsNewsmercoledģ 28 aprile 2021
Restauro del Volume Kissč Rachamim della Biblioteca Comunitą Ebraica di Firenze
Restauro del Volume Kissč Rachamim della Biblioteca Comunitą Ebraica di Firenze
Titolo: Kissč Rachamim
Data: restauro concluso a marzo 2021
Esecuzione: Allievi Corso Restauro del Materiale Cartaceo

 

Notizie Storico-Artistiche

Questo testo, molto importante nella cultura ebraica, rappresenta una raccolta di spunti esegetici e rituali, che a volte comprendono una chiave mistica.

L’autore H.Y.D. Azulay, detto “Hidà”, dalle iniziali del suo nome, è una delle figure rabbiniche emblematiche dell’ebraismo del XVIII secolo.


Stato di conservazione

La coperta in piena pelle, con decorazioni sul dorso impresse ad oro, si presentava deformata ed il cuoio disidratato, sfiorito, abraso con numerose forature causate da attacchi di tarli sul dorso; presentava inoltre lacerazioni e lacune in corrispondenza del taglio di piede e della punta inferiore del piatto anteriore si riscontravano fragilità e rotture in corrispondenza delle cuffie sul dorso e la presenza di una grossa spellatura sul piatto posteriore. Era evidente la perdita di planarità dei piatti in cartone. La cucitura originale, su 4 nervi in corda con filo in puro lino, risultava allentata e non più salda e funzionale. Non erano presenti capitelli. Due etichette cartacee adese sul dorso e parzialmente anche sui piatti, risultavano molto lacere. Una etichetta verde, riportante il numero 631, era adesa all’interno del corpo del libro, sul verso della prima carta (l’inizio parte dalla parte posteriore nei volumi ebraici). I tagli del corpo del libro erano colorati in rosso, tuttavia il colore si presentava leggermente sbiadito, probabilmente proprio per l’esposizione prolungata all’acqua.

Le carte risultavano estremamente indebolite, molto brunite, con sporcizia diffusa e sgorature evidenti, soprattutto in prossimità del margine superiore. Presenza di abrasioni e lacune dovute probabilmente ad un attacco entomologico, erano molto diffuse ed evidenti.

Mediazioni grafiche: inchiostro a stampa nero ben conservato e leggibile; in alcune carte si riscontra la presenza di inchiostro nero manoscritto e timbri.


Intervento di Restauro

L’intervento è consistito in 3 fasi fondamentali.

La prima fase che prevedeva le operazioni preliminari agli interventi di restauro, ovvero una documentazione fotografica adeguata che mettesse ben in evidenza lo stato di conservazione della legatura del volume, delle carte e delle mediazioni grafiche; dopodiché un attento controllo della numerazione progressiva delle carte con cartulazione e fascicolazione scritta, per poter procedere al distacco della coperta dal corpo del libro, alla scucitura e liberazione dei fascicoli e bifogli.

La seconda fase annoverava tutte quelle operazioni inerenti il restauro ed il consolidamento delle carte, che prevedeva una serie di operazioni a secco propedeutiche alle successive operazioni per via umida:

  • Pulitura meccanica, adoperando pennello e gomme Wishab e “Art Sponge” in lattice di gomma vulcanizzato.
  • Spolveratura con aspiratore a velocità controllata
  • Test della solubilità delle mediazioni grafiche con acqua deionizzata e soluzione idroalcolica che hanno rivelato la stabilità degli inchiostri in mezzo acquoso
  • Test della misurazione del pH: valori da 6.36 a 6.81
  • Distacco a secco, con l’aiuto di una spatolina, del tassello di carta sul verso della prima carta
  • Pulitura ad umido delle carte, per immersione, in acqua deionizzata fino a completa pulitura
  • Disinfezione eseguita per immersione con una soluzione di Atagol Sodico allo 0,2%
  • Dato i valori del pH rilevati, non è stato necessario sottoporre i supporti a deacidificazione
  • Rinsaldo con metilcellulosa allo 0,5% Asciugatura su telaio a temperatura ambiente
  • Mending: strappi e margini indeboliti sono stati rinforzati con velo (9 g/m2) e metilcellulosa al 2.5%; le lacune sono state restaurate con carta giapponese (35 - 9 g/m2) con tecnica recto/verso e metodologia a impronta e per scarnitura, utilizzate in relazione alle necessità; pasta di fibre della medesima carta
  • Rifilatura delle carte delle parti integrate, nel pieno rispetto dei margini originali
  • Piegatura dei bifogli e ricomposizione dei fascicoli nella sequenza originale Sono poi stati ricomposti dei nuovi fascicoli, imbrachettando i bifogli a gruppi di cinque (unendo il primo al quinto e il secondo al quarto, lasciando il terzo in mezzo al nuovo fascicolo, come centro del fascicolo).

La decisione di formare nuovi fascicoli, formati da più carte, si è resa necessaria per due motivi di ordine conservativo. I fascicoli originali erano formati da un solo bifoglio e questa conformazione risulta essere troppo fragile per reggere la trazione e il tiraggio del filo di cucitura. Inoltre, non è meno importante ricordare che il volume dopo le operazioni di restauro delle carte doveva rientrare nelle dimensioni della coperta originale ed il dorso, dopo la nuova cucitura, non poteva crescere più di una determinata dimensione.

La terza fase è consistita in tutte le operazioni di legatura, che dessero al corpo del libro così ricomposto una struttura salda di rivestimento e permettessero di consolidare tutte le parti costituenti originali della coperta per il suo ripristino:

  • Nuova cucitura Preparazione dei “loose guard” e dei fogli di guardia originali restaurati secondo la metodologia specifica per la legatura incartonata
  • Cucitura manuale con ausilio di telaio, su quattro nervi singoli in pura canapa a più capi con filo di puro lino, a punto pieno e con giri di compensazione Incollaggio dei “loose guard” ai fogli di guardia
  • Arrotondamento dorso con metilcellulosa al 6% servendosi di un martello da legatore
  • Formazione lieve dello spigolo all’interno del torchio per l’alloggiamento dei piatti Indorsatura con strati di lino e carta giapponese (36 g/m2) e formazione del tubo per eseguire il dorso staccato
  • Consolidamento coperta originale
  • Distacco del cuoio dai piatti in cartone, a secco con l’ausilio di spatole metalliche e bisturi a lama fissa
  • Pulitura meccanica a secco sia del cuoio che dei cartoni con pennello morbido e aspirapolvere dotato di velocità regolabile
  • Pulitura ad umido del cuoio, per tamponamento, con cotone idrofilo e soluzione al 2% di Tween 20
  • Reidratazione del cuoio con miscela emulsionata di metilcellulosa, alcool etilico e glicerina tridistillata
  • Scarnitura e assottigliamento dei tasselli di cuoio per innesto nel cuoio originale, nelle sue parti mancanti, con nuova pelle di capra a concia vegetale di colore idoneo all’originale, mediante l’ausilio di coltelli idonei e adesivo in metilcellulosa al 6%
  • Levigatura del cuoio originale della coperta, dal lato carniccio, mediante un mini-trapano dotato di velocità regolabile con frese in corindone rosa, per eliminare le disomogeneità dovute alle gallerie di tarli e pesciolino d’argento
  • Consolidamento dei cartoni originali mediante pasta di fibre, rafia di canapa e adesivo in metilcellulosa al 6% per raggiungere la planarità.
  • Successiva foderatura con cartoncino Fabriano Artistico Acid-free 240 grammi su entrambi i lati
  • Incartonatura del corpo del libro: preparazione dei fori di passaggio dei nervi sui piatti, passaggio dei nervi di cucitura nei piatti e rifinitura ad asciugatura completa
  • Incollaggio di una striscia di carta Ingres di circa 4 /5 cm come rifinitura sui fori di passaggio dei nervi
  • Montaggio della coperta in cuoio restaurata sul corpo del libro con metilcellulosa al 6%, asciugatura sotto peso e rifinitura ove necessario con pasta composta di polvere di pelle tritata finissima e colla d’amido di riso purissimo
  • Compensazione interna dei piatti con cartoncino acid-free 300 gr/m2
  • Incassatura del libro: le controguardie originali sono state incollate ai contropiatti a libro aperto
  • Costruzione di una scatola morbida di conservazione in cartoncino acid-free, dotata di tre alette, a protezione dei tagli e di fettuccia in puro cotone per la chiusura