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Abbazia benedettina di Praglia
Abbazia benedettina di Praglia
Titolo: Il restauro di libri antichi
Luogo: Abbazia di Praglia, Padova
Data: Settembre 2005
Esecuzione: Allievo Corso Restauro Carta, III anno, A.A. 2004/2005

Introduzione storica

L'Abbazia di Praglia è un monastero benedettino fondato nel XII secolo e quasi totalmente riedificato nei secoli XVI e XVII. Ospita attualmente una Biblioteca, monumento nazionale, che custodisce un ricco patrimonio librario di oltre 130.000 volumi, ed è diventata un centro d'eccellenza nel settore del restauro dei libri antichi.
 
Il restauro di libri antichi
Un allievo del corso Restauro Carta dell'Istituto per l'Arte e il Restauro, Palazzo Spinelli, ha avuto modo di intervenire su alcuni libri antichi, a stampa e manoscritti, all'interno del Laboratorio di restauro del libro del monastero.
 
Holy Bible
Il volume, datato 1846, si trovava in un mediocre stato di conservazione. Erano evidenti piccole lacune sulla coperta e deformazioni agli angoli della legatura. Nel corpo del volume sono stati rilevati addensamenti di polvere.
Si è iniziato con la pulitura meccanica della zona in corrispondenza della piega dei bifogli dove vi era un maggiore addensamento di polvere e impurità superficiali, per poi procedere con la rimozione della legatura dal corpo del volume. ll dorso della coperta non incollato direttamente a quello del corpo del volume, ormai ridotto a frammenti, è stato staccato con bisturi ed è stato inserito un nuovo dorso di cuoio.
Per rinforzare la cucitura è stata incollata una striscia di tela di lino e ancorata la legatura al corpo del volume.
 
Anatomia reformata
Il volume, datato 1651, si trovava in un mediocre stato di conservazione. Sono state rilevate abrasioni, lacune soprattutto sul dorso e deformazioni agli angoli. Sulle carte, oltre a macchie di varia natura, si sono riscontrati strappi, sfrangiature ai margini e lacune di entità diversa anche a causa del camminamento di tarli. Separata la legatura dai fascicoli sciolti si è iniziato con la pulitura meccanica per poi procedere con la sutura di strappi, la velatura delle sfrangiature ai margini, il rinforzo della piega e l'otturazione delle tarlature.
A cucitura ultimata, dopo un controllo della numerazione, è stata applicata sul dorso una carta giapponese a rinforzo della cucitura. Alla legatura originale sono stati sostituiti i quadranti in cartone con nuovi, rattoppate le lacune della coperta con cuoio conforme e innestato un nuovo dorso sul quale è stato applicato, su richiesta della Proprietà, un tassello prestampato con il titolo del volume.
 
Commissione doganale
Il manoscritto, risalente al XVI secolo, si trovava complessivamente in un discreto stato di conservazione, tuttavia la situazione del dorso rendeva difficoltosa la consultazione del testo tanto che è stato richiesto dalla Proprietà la sua digitalizzazione.
ll cuoio aveva perso la sua naturale elasticità, risultando molto arido con pericolo di perdita di frammenti e in corrispondenza dei nervi era consumato e notevolmente fragile. All’interno del corpo del volume le carte non avevano bisogno di interventi, erano evidenti solo addensamenti di polvere.
La pulitura meccanica ha interessato soprattutto la zona in corrispondenza della piega dei bifogli, seguita dallo stacco della legatura dal corpo del volume che ha messo in evidenza, sotto ciascuna guardia, un frammento membranaceo manoscritto, in ebraico.
Lo stacco del dorso è stato particolarmente difficoltoso, vista l’aridità del cuoio che si frammentava ad ogni minima azione. Sono stati recuperati e catalogati vari frammenti leggibili, mentre altri non più leggibili sono stati eliminati.
 
Trattato de' cibi, et del bere
Il volume, del 1589, versava in un mediocre stato di conservazione. La coperta, danneggiata dall’uso, presentava deformazioni, lacune e macchie di grasso. La cucitura aveva ceduto in più parti e il primo fascicolo risultava sciolto. All’interno del corpo del volume sono stati rilevati addensamenti di polvere, macchie di umidità diffuse su buona parte delle carte e in particolare nei primi e ultimi fascicoli, macchie di grasso per l’uso di inchiostro da stilografica, una lacuna da bruciatura, sfrangiature ai margini e piccole lacune da camminamento di tarli.
  La piega dei bifogli, soprattutto i centrali dei fascicoli, risultava lacerata dal filo di cucitura.
Controllata la numerazione, si è reciso il filo di cucitura all’interno dei fascicoli ed è stata eseguita una pulitura meccanica con l'ausilio di gomma, bisturi e pennello morbido per eliminare tutti i depositi superficiali di polvere, per poi procedere al lavaggio di tutte le carte per immersione totale in acqua deionizzata. Dopo aver colmato le lacune e stuccate le tarlature con carta giapponese, sono stati ricomposti i fascicoli, eseguita una nuova legatura incartonata con coperta di cuoio.
 
Manoscritto Liturgico n. 17 - Antifonario
Il volume, del 1744, era in uno stato di conservazione precario. Le assi, di spessore non adeguato alla legatura realizzata, presentavano una deformazione convessa eccessiva, con inizio di fessurazione e possibile frattura. All’interno del volume era evidente un grave problema dovuto all’acidità dell’inchiostro usato per la scrittura delle note: soprattutto sulle prime 80 carte era trasmigrato profondamente dal recto al verso con perforazioni anche di considerevole entità e conseguente perdita di testo.
Dopo il controllo della numerazione e la scucitura dei fascicoli si è intervenuti con una pulitura meccanica con gomma a tampone e pennello morbido.
Successivamente è stata eseguita una controvelatura delle carte più compromesse dall’acidità dell’inchiostro, il recupero delle lacune e il rammendo alla piega dei bifogli con doppio strato di carta giapponese.
Ricomposti i fascicoli e create nuove carte di guardia è stato effettuato un ancoraggio alla legatura originale e rinforzato il dorso con cuoio, in corrispondenza della zona centrale in testa e al piede.
 
87 Pergamene numerate
Le pergamene, di varie dimensioni e risalenti ad un periodo che va dal XIV al XVI secolo, erano piegate all’interno di un unico contenitore d’archivio. Lo stato di conservazione era mediocre, avevano perso la naturale elasticità e così conservate erano difficilmente consultabili.
Erano evidenti  deformazioni causate da piegature improprie, addensamenti di polvere in superficie, strappi, lacune, e numerosi timbri ad olio ad identificarne la Proprietà. Alcune pergamene conservano il laccio a cui era unito il sigillo di autentica, una pergamena conserva anche il sigillo di piombo.
È stata eseguita una pulitura meccanica con gomma e pennello morbido, una nuova numerazione e la rimozione di tutti i timbri ad olio, secondo il criterio indicato dalla Proprietà. Si è lavorato alla sutura degli strappi con pellicola di pergamena e al rattoppo  delle lacune con carta giapponese di grammatura conforme all'originale.
Dopo il restauro ogni singola pergamena è stata sistemata, su suggerimento della proprietà, in cartelle di misura uniforme e colore neutro, e tutte le cartelle sono state conservate in un contenitore multistrato rivestito internamente di carta neutra, tela al dorso, carta marmorizzata ai piatti  e applicato un gancio di chiusura.