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Dipinti ad olio su Tela della Chiesa di Santa Croce a Fossabanda
Dipinti ad olio su Tela della Chiesa di Santa Croce a Fossabanda
Titolo: San Francesco e fanciullo, San Francesco genuflesso, San Salvatore da Horta
Luogo: Chiesa di S. Croce di Fossabanda (PI)
Data:restauro concluso
Esecuzione: Allievi Corso Restauro di Dipinti

Introduzione storico artistica

Si tratta di tre dipinti ubicati presso la Chiesa di Santa Croce a Fossabanda (PI).
Il primo è un dipinto a olio raffigurante San Francesco e un fanciullo al quale l'Angelo custode indica la Madonna col bambino firmato e datato "Jacobus Vignali 1649".
Il secondo è un dipinto a olio raffigurante San Francesco genuflesso davanti all'Apparizione del Cristo e della Madonna, firmato Cavalier Francesco Curradi (post 1627).
Il terzo è un dipinto a olio raffigurante San Salvatore da Horta che indica agli infermi un'immagine della Vergine con Bambino ed è stato attribuito a Paolo Guidotti (secondo decennio del XVII sec.).

Stato di conservazione 

I dipinti si presentano ricoperti da un pesante strato di sporco di deposito, vernice ossidata; è possibile rilevare la presenza di alcuni ritocchi pittorici sulla cromia originale.
Le tele presentano deformazioni dovute all’impronta dell’angolo vivo interno dei telaii, tuttavia con la visione diretta del verso dell’opera, saremo in grado di decidere le  soluzioni più adeguate allo stato di conservazione delle opere.
Dalla foto il telaio non sembrerebbe essere idoneo al corretto tensionamento.

Il restauro

Saranno eseguite tutte le indagini non distruttive con relativa resa fotografica sia digitale che reflex, in modo da stendere una relazione del reale stato di conservazione ottimizzato da immagini come quelle ottenute con luce radente, luce trasmessa e ultravioletto.
In seguito i dipinti saranno sottoposti a test relativi alla sensibilità di tela,  preparazione e film pittorico a umidità , calore e solventi.
La prima operazione che prevediamo di eseguire è un’accurata pulitura e depolverizzazione sia con azione meccanica di pennelli a setole morbide, che con cotoncini inumiditi con acqua demineralizzata. Quindi i dipinti saranno protetti con carta giapponese fatta aderire con materiale testato precedentemente. Una volta protetti, i dipinti entreranno nella vera fase operativa, che prevederà prima di tutto il riconoscimento e la valutazione reale dei danni per indirizzare quindi i nostri sforzi al riconoscimento delle soluzioni operative.
La pulitura del retro fa parte di un’insieme di operazioni volte al recupero della planarità, cioè al recupero della memoria tessile del supporto , operazione che richiede un intervento lento e continuativo che eviti alla tela stress violenti che non farebbero che peggiorare la sua condizione. Una volta ottenuta una planarità soddisfacente che quindi permetta agli strati pittorici di recuperare senza deformazione alcuna lo loro sede originaria, i dipinti verranno sottoposti all’operazione di consolidamento del supporto tessile e riadesione degli strati componenti le opere. Si effettuerà, se necessario, il recupero strutturale, verranno cioè risanate le interruzioni trama ordito e inseriti degli innesti tessili nelle mancanze di tela; sul retro verrà applicato del velo di Lione, non solo per rinforzare queste zone ma anche per scaricare le forze di tensione.
I dipinti saranno poi rintelati o sottoposti a strip lining (tensionamento sul telaio tramite strisce di tela applicate perimetralmente) a seconda del tipo di recupero che avremo ottenuto con le operazioni sopra descritte.
Le opere saranno quindi montate sui nuovi telai ad espansione con biette a forcella o, dopo attenta analisi, sui telai originali se questi risulteranno idonei.
La pulitura del film pittorico sarà eseguita con solventi appositamente testati, operando attraverso il riconoscimento della diversa origine dello sporco di deposito, utilizzando test appositi ( Feller e Wolbers) per il riconoscimento del grado di polarità raggiunto dai diversi materiali di deposito.
Terminata la pulitura della superficie pittorica, passeremo alla stuccatura delle lacune (zone mancanti dello strato di preparazione e del film pittorico) utilizzando gesso da doratori e colla di coniglio su cui sarà poi eseguita un’imitazione della superficie originale tale da  favorire una continuità ottica tra le parti reintegrate e quelle originali.
Queste lacune saranno chiuse cromaticamente con tecniche di ritocco pittorico riconoscibili là dove saranno di maggior importanza sia dimensionale che formale, mentre quelle più piccole e marginali verranno reintegrate con tecniche ad imitazione.  I dipinti a questo punto verranno saturati e protetti da uno strato di resina naturale stesa a pennello e in seguito tutte le lacune saranno finite con velature a vernice. Un’ulteriore verniciatura a spruzzo completerà le operazioni di recupero della leggibilità e fruibilità della superficie pittorica.
Terminate tutte le fasi di restauro sarà eseguita una nuova documentazione fotografica che permetta di documentare lo stato delle opere a restauro ultimato.
 

Fasi del restauro 

Velinatura
Questa operazione è necessaria ed importantissima, in quanto funge da supporto temporaneo per l'opera ed arresta l’eventuale caduta di colore permettendo di procedere tranquillamente con le successive operazioni.
 
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Restauro in corso...